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Album Reviews /

Flug In Safe Hiding

  • Label / Nachtstrom Schallplatten
  • Catalog / NST119 LP
  • Format / Vinyl
  • Released / 06/2016
  • Style / ,
  • Rating /
    8.5/101
Flug ‎– In Safe Hiding

Una nuova direzione che lascia ben sperare quella intrapresa dalla Nachtstrom Schallplatten, label tedesca finora ancorata ad un concetto techno di puro stampo teutonico che ha sempre badato più alla sostanza che alla forma. Attiva dal 2008, ha sempre puntato su produttori non troppo noti che sapessero però rispondere alle caratteristiche che quell’arcigna linea guida (fatta di grooves taglienti e ritmi sostenuti) in qualche modo imponeva.

FlugDi tutt’altro respiro questo album firmato da Sebastiàn Lopez, in arte Flug, produttore argentino classe ’84 con all’attivo numerosi Ep ed un primo album pubblicato solo in digitale dalla Sleaze Records. Guadagna invece l’ambìto 2×12 questo nuovo In Safe Hiding, album che come preannunciavo, oltre a segnare un deciso cambio di rotta per la Nachstrom, è anche un segnale importante per la maturità artistica di Lopez.

E’ un disco techno-ambient raffinato, in ogni brano, anche in quelli meno patinati, c’è insito un senso di eleganza derivante da idee ben chiare e da un’ottima gestione del lato progettuale e compositivo. Flug sembra aver trovato la chiave per rappresentare tanto la melodia quanto il ritmo, facendola confluire in un flusso di nove brani contraddistinti da sonorità dark per così dire addomesticate, limate di spigoli troppo accesi e per questo molto versatili ed armoniche.

Ricorda molto l’album di debutto di Recondite: On Acid, inutile negarlo, soprattutto nell’uso di alcune partiture di bassline come nel meraviglioso secondo brano intitolato Getting Wiser. Un grande esempio melodico, dove l’accordo di 303 viene liberato man mano sopra una foschia ambient punteggiata di dettagli. La sonorizzazione perfetta di un panorama notturno, l’aver esternato dei sentimenti.
Non da meno la successiva Kings Of Oppression, che sfrutta l’onirica apertura della precedente per affondare sul ritmo spezzato e chiudere un taglio più stridente sulla bassline.

Punta sulla ripetizione ciclica nella creazione di Soundscapes, due arpeggi sovrapposti che salgono di intensità convergendo in un accumulo di tensione potente e dal forte potere evocativo. Waiting è incentrata su una linea di basso sotterranea che emerge da un corpo ambient imperversato di scariche elettriche, su tutto, la voce di Liz Mc Farland inserita quel tanto che basta per squarciare la tranquilla cavalcata.

La parte finale è uno showcase di suoni e ritmi più duri che vanno dall’acid alle derive sub e che mostrano capacità di sound-design di grande valore oltre che una precisa idea di completamento di un album nel complesso interessantissimo e con almeno un paio di picchi dai quali non si può prescindere.