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Album Reviews /

F Energy Distortion

  • Label / 7even Recordings
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Mar 2010
  • Style /
  • Rating /
    9/101
F - Energy Distortion

L’ultimo genere nato dalla distruttiva potenza dell’uk garage è ormai diventato pane quotidiano anche nel resto d’Europa, espandendo così l’aggressività di quei suoni cavernosi anche in Francia, dove da qualche tempo siamo colpiti ed affondati dai dischi di un giovane che si fa chiamare semplicemente F.

Florent Aupetit all’anagrafe, dopo una gavetta fatta di quattro pungenti e ben assestati vinili giunge alle stampe con l’album Energy Distortion. E chi segue la dubstep sa quanto il formato album sia congeniale al genere. Una durata che dà possibilità agli artisti di costruire un viaggio attraverso le basse frequenze, potendo così dar sfogo a tutta la loro gamma di suoni che sono poi il sale vero della dubstep.

F rispetta in pieno le attese, mettendo in luce una visione che allarga ulteriormente gli orizzonti del genere cercando di sperimentare proprio in quel punto d’incontro tra fronte dub e movenze più dance come quelle house o techno.
Una strada già intrapresa da altri artisti, non possiamo non considerare in tal senso l’evoluzione stilistica di un genio come Scuba, e perché no tutta la saga targata Skull Disco.
Naturalmente si parla di variazioni giocate sul dettaglio, riducendo all’osso le influenze ma, modificando compiutamente un genere altrimenti destinato al ristagno.

F ha così raccolto una serie d’intuizioni che unitamente al suo talento naturale hanno dato vita a questo bellissimo album dove l’accuratezza ritmica è sicuramente l’arma vincente.
Questo perché pur essendo un disco “spezzato”, riesce a scorrere liscio grazie ad un uso leggermente rallentato della cassa ed a raddoppi ritmici che raggiungono una linearità di portata dance (Poka, Energy Distortion, 0907).

Nella costruzione dei brani ha mantenuto un appeal completamente uk, suonando le parti di synth in maniera oscura e viscerale, raggiungendo, grazie all’utilizzo dei bassi, profondità incredibili.
In Energy Distortion appare viva e brillante un’impronta minimale che convoglia in sé tutto il roadster di sonorità utilizzate, da parti metalliche passate al setaccio fino a frustate analogiche che lambiscono il cielo illuminandolo a giorno.
Il ritmo è un autentico groviglio creato sovrapponendo più strati di batterie elettroniche e sfalsandoli per ottenere un effetto incompiuto tipico del suono dubstep.

Altra cosa da non sottovalutare è il fatto che l’intero album è un bilanciamento totale tra la drammaticità delle melodie e la rassicurante freschezza del suo battito, che scorre imperturbabile per tutti e 13 i brani.
Un grande debutto che, siamo sicuri, tornerete a riascoltare più e più volte.

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