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Album Reviews /

Deadbeat Drawn And Quartered

  • Label / BLKRTZ
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Luglio 2011
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Deadbeat – Drawn And Quartered

Torna Deadbeat portandosi dietro una brutta ed una buona notizia. La brutta è che la “~scape” (prestigiosa label che ha dato alla luce tutti i suoi lavori più importanti) ha definitivamente cessato d’esistere, la bella è che presa coscienza di questa triste realtà l’uomo si è rimesso in gioco con una nuova, personale label “BLKRTZ” e soprattutto sembra esser uscito da quel cono buio che lo ha portato a rapportarsi in maniera diretta con il dancefloor con risultati piuttosto opinabili.

Drawn And Quartered segna quindi un ritorno a quelle origini dub sulle quali è cresciuto, e che lo vedono grande collezionista di rarità su 45 giri. Un album suddiviso in cinque lunghe esecuzioni (tutte sopra i dieci minuti di durata) nelle quali a regnare è un’atmosfera satura di nebbie attraverso le quali Deadbeat riesce a filtrare tutta una serie di costruzioni percussive di gran pregio che danno vita ad un’ossatura solida ed assolutamente accattivante.

Lavoro duro anche nella definizione dei timbri sonori che ripagano alla grande riflettendo una pulizia ed un’accuratezza degna dell’artigiano che tutti sappiamo essere.
Vi è questa vena ambientale molto marcata che scorre in parallelo su tutte le tracce per mezzo di lunghissimi tappeti ora sporchi ora paradisiaci che contribuisce in maniera sostanziale a render “tondo” il complesso, facendo assomigliare il tutto ad una sorta di bolla/carillon dentro la quale avviene di tutto.

Cinque suite dub dove finalmente si torna a sperimentare, contrapponendo originali partiture ritmiche a fumi d’oriente e paesaggi mistici. Un album che vale tutti i serissimi ascolti che sicuramente saprete dedicargli.

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