New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Greatest Pills /

Like a Tim Virtual Reality

  • Label / See saw
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 1991
  • Style /
  • Rating /
    9/101
Like a Tim - Virtual Reality
Alla fine degli anni ’80 lo sbarco in Europa dell’ acid house avviò una vera e propria gara di manipolazione della Roland TB-303 Bass Line, il sintetizzatore con sequencer incorporato inventato da Tadao Kikumoto nel 1982, con cui gli avanguardisti americani (tra cui i Phuture, Adonis, Lerry Heard, Tyree solo per citarne alcuni) diedero vita a questa esplosiva derivazione dell’ house di Chicago.

Se la sperimentazione e successiva affermazione sul suolo americano dell’ acid “music”  può tranquillamente definirsi come “prima era” di tale genere dance, l’evoluzione e l’impiego massiccio del bassline nelle successive produzioni techno europee rappresenta una vera e propria “seconda era”. Sicuramente diversa per incidenza dei suoni, modalità di composizione e programmazione della macchina ma essenzialmente uniformata alla precedente avendo in comune lo spirito e l’intento di introdurre delle sonorità innovative ed ugualmente avanguardistiche.

Se a Chicago il bassline, presente nelle tracce house o nei remix preparati ad hoc per devastare il dancefloor del Warehouse o del Music Box, veniva affiancato a ritmiche fortemente sensuali, innesti cantati, bassi densi di groove e refusi synth post-disco, in Gran Bretagna, Paese Bassi e Germania l’attenzione viene totalmente decentrata sullo studio e conseguente sfruttamento delle frequenze della 303 supportate dalla devastante ritmica techno proveniente da Detroit.

L’olandese Timothy van Leijden, aka Like a Tim, è uno dei primi composer acid-techno di quegli anni. Nel 1991 prende vita “Virtual Reality” la sua prima produzione, antecedente il suo storico sodalizio professionale con la Djax Up Beats su cui farà uscire tutti i suoi principali lavori.

Influenzato anche dal sound e dalla cultura hip-hop (Tim è un apprezzato “graffitaro”, arte che impiega per la realizzazione delle cover per la sua etichetta Like Records) oltre che dalla techno di Detroit, in questo ep il giovane producer espone le sue grandi doti di sperimentatore. Cinque le tracce presenti tra cui spicca “Lick my boots”, un vero e proprio anthem acid di tutti i tempi.
Il giro di bassline non da tregua; è fresco, nuovo, dirompente, mai visto…Charlie, drum e clap fanno il resto strutturando un pezzo insuperabile. “Dica War” invece graffia l’udito e ci stupisce per la ruvida frequenza acid, disegnando un tessuto sonoro techno quasi palpabile che rappresenta fedelmente lo stato grezzo delle sonorità primi anni ’90. “Risky” introduce concetti più profondi e subliminali, quasi a voler riagganciarsi al filone delle prime sperimentazioni acid di Chicago.

Questa volta il bassline è modulato a livelli bassissimi ed a tratti risulta quasi in sottofondo, così come soffusa risulta la cassa ma comunque sempre in 4/4.
Like A Tim è tra i primi guerrieri del sound analogico. In quei tempi, ormai quasi remoti, la rivoluzione della dance music prende forma generando il substrato delle tribù che ballano nei rave party di tutta Europa.
Il resto è storia nota.

Una storia che, al costo di guerreggiare costantemente con il presente, non smetteremo mai di rievocare ripercorrendo il solco della musica che fu scritta.