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Single Reviews /

Plant43 Return To The Sentient City

  • Label / Semantica Records
  • Catalog / SEMANTICA 69
  • Format / Vinyl
  • Released / 02/2015
  • Style /
  • Rating /
    8/101
Plant43 ‎– Return To The Sentient City

Il tanto atteso terzo capitolo della trilogia di Plant43 per la Semantica Records è ora materia fisica, e dopo le prime due sublimi parti intitolate rispettivamente Dreams Of The Sentient City e The Sentient City Awakens, giunge in questi giorni dalla label madrilena questo Return To The Sentient City, che dopo la recente, incredibile prova dell’album Scars Of Intransigence potrebbe apparire ai più come un corredo da poter trascurare.
Non è affatto così, perché Emile raccorda i suoni di questo nuovo lavoro nella dimensione esatta per ricollegarsi ai precedenti due capitoli e chiudendo di fatto il cerchio intorno a questa avventura futuristica.

Emile FaceySulla perfetta simbiosi ritmo/melodica di Plant credo non ci sia bisogno di aggiungere molto, e l’artista londinese non fa che confermare le sue doti sin dal primo solco, Chain Of Memories, dove inscrive luminescenti assoli di tastiera su un groove millimetrico, concedendosi delle aperture di synth che in quanto ad appeal sonoro sembrano volerci ricordare quell’Heinrich Muller ormai di diritto nella mitologia electro.
Ascendant Machines apre con un fraseggio tra una tastiera ed una stringa velenosa che si avvicina all’estetica horror soundtrack con rispetto e con le dovute distanze. Un bellissimo messaggio che scivola indisturbato, limpido ed efficace anche quando fa l’ingresso il ritmo corposo con i bassi ad affondare mentre un nuovo synth scrive linee melodiche che distolgono l’attenzione dall’apparato sonico iniziale.

Ubicomp Malfunction è un sogno elettrico multistrato dove arpeggi di varia natura si susseguono sulla stessa linea temporale. E’ assurda la capacità di unire una dinamica electrofunk così pura ad un ‘intelaiatura sonora futuristica e scientifica, ed in questo brano Plant coglie la vera essenza dell’electro, scrivendo musica che proietta la mente nel futuro in una combinazione di armonie, ritmiche ed arrangiamenti pressochè perfetti.

 Amphibious Architecture è un brano che stupirà tutti i fedelissimi di Plant43, si perché forse ci troviamo di fronte alla sua prima prova deep techno, per quanto i puristi avranno da ridire, eppure eccolo qui, in un sogno in chiaroscuro con il ritmo in quattro, un elegantissimo pad aereo ed una melodia sottile che quando aprirete gli occhi vi darà certezza di star volando.