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AQUARIUM / 外神田DEEPSPACE Midnight at the Tokyo Central

  • Label / Natural Sciences
  • Catalog / natural002
  • Format / Vinyl
  • Released / 01/2016
  • Style / , ,
  • Rating /
    8.5/101
Midnight at the Tokyo Central

Uno dei primi “casi” del nuovo anno, un Ep soldout sin dalle premesse. Il grosso del lavoro di alcune label ed agenzie di promozione è tutto li. Ci sono dei parametri dentro i quali configurare percorsi che possono assicurare un successo pianificato, tutto sta a saper carpire segnali e renderli nella maniera più “furba” nel proprio lavoro. Non è un caso che alcune novità dell’ultimo decennio siano frutto di ragionatissime pianificazioni. In modo totalitario l’esempio più lampante è certamente quello di Ritchie Hawtin che è stato in grado di costruire una macchina perfetta dal punto di vista della comunicazione.

Non è nello specifico quello di Hawtin il caso da metter in paragone, ma riuscendo a capire il meccanismo, lo si può filtrare fino ad arrivare a piccole e poco ortodosse realtà che riescono a ritagliarsi spazio nel mare magnum delle uscite discografiche odierne.
C’è sempre bisogno di far evolvere le proprie tecniche, perché è totalmente saltato quel genuino meccanismo che permetteva a tutto il DIY di poter avere il proprio spazio. Quell’anarchico marasma è stato quindi “bonificato” da professionisti che ne hanno intuito il potenziale e lo hanno raccolto in contenitori messi sotto controllo e veicolati nella maniera più redditizia. Ai cani sciolti non rimane quindi che ingegnarsi per trovare la propria strada.

Analizziamo questo Ep dunque, una nuova label da Manchester, la Natural Sciences (subito un gran lavoro sul naming ed anche sul logo), artisti sconosciuti, impianto grafico essenziale ma con astute trovate come alcune scritte in lingua giapponese. L’appeal sonoro, tags sulla cresta come New Age.

Fortunatamente, in questo caso, c’è sostanza dietro, Aquarium (questo il maniker del produttore) mette insieme cinque brani che sono altrettante pennellate nel cuore del Giappone. Musica che sviscera tutto il passato musicale di una nazione che durante gli anni ’80 ha saputo coltivare un underground in tema di Fusion, New Age, Funk e Jazz di notevole spessore, interpretando sempre a meraviglia gli input provenienti dalla propria terra.

Midnight at the Tokyo Central

Ed oggi il Giappone riflette alla perfezione questi input, in una moderna chiave elettronica ricca di stile ed eleganza, una sorta di classicismo che mostra la città come un assonnato impiegato che passeggia in un torbido albeggiare circondato da grattacieli.

Sul primo brano siamo dentro una bolla House che incrocia il magma detroitiano fatto di synth corposi e funkeggianti con una plumbea aurea Ambient in odor di MBG primi ’90.
Il secondo brano è un mostro ambient-303 circondato da bagliori e scintille spaziali, una suite che decolla verso territori inesplorati dove tutto è grazia, stile e sentimento.

Il terzo brano, sempre sul primo lato è un solco deep techno con una grande melodia aerea, backend percussivo organico e robotici inserti sonori, musica per dancefloor raffinati ed adulti. Ed apre in chiave deep anche il secondo lato, un acquatico scorrere tra dub ed esoterismo che regala dettagliate emozioni in House.

Chiusura in ambient, con Rainy Night In Shibuya, field recordings, arpeggi cosmici e pathos da vendere.
E’ figlio di un hype che sa essere a suo modo sincero, c’è sostanza e classe da vendere, cose che per un esordio come quello che sembra essere fanno ben sperare per il futuro, mentre nell’immediato ci regala una piccola gemma da ascoltare a lungo.