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E.R.P. Evoked Potential Part One-Two

  • Label / Semantica Records
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 2009-2010
  • Style / ,
  • Rating /
    10/101
Evoked Potential

Nato nel 1972 a Dallas, nel Texas, Gerard Hanson è attualmente il miglior segreto della scena elettronica mondiale.
Nel 1994 fonda un magazine (Hardsync) insieme al suo amico Dan Kurzius occupandosi di recensioni ed interviste nell’ambito della musica techno ed electro, il progetto purtroppo decade due anni dopo, ma è lì che Hanson inizia a spingere nell’altra direzione di suo interesse, ovvero decidendo di produrre musica.
Mai scelta fù più indovinata. Hanson riversa il suo background proveniente principalmente da Detroit in un concept techno che vede le prime uscite come Syne Language ed I/O, in 2 primordiali perle techno che già svelavano una classe fuori misura ed un devoto approccio tanto alla scuola detroitiana quanto alla corrente Basic Channel tedesca.

Parallelamente partirà anche il progetto Convexion, il prolungamento della sua anima techno in un suono viscerale rappresentato poi, nel suo massimo spendore, con l’omonimo album pubblicato nel 2006 dalla Down Low Music, una di quelle label intorno alla quale si fa poco rumore ma che negli anni ha fornito un contributo fondamentale alla causa techno.

Le strade produttive di Hanson sembrano ora aver preso due direzioni ben precise, da una parte il citato progetto techno Convexion, mentre dall’altra un’incarnazione electro denominata E.R.P. (Event Related Potential).
Ed è proprio in queste vesti che il genio americano ha superato l’eccellenza, diventando di fatto materia pregiata e ricercatissima.
Quel che fa è semplicemente raccontare storie con la musica, in un immaginario ultraterreno la sua anima soul esce allo scoperto regalandoci emozioni che sono distillato di lacrime e sorrisi.
Non sappiamo ancora bene se questo Evoked Potential sia in realtà una trilogia, ma aspettare un terzo capitolo ci sembrava sinceramente troppo vista la forza espressiva contenuta in questi due capitoli che meritano il dovuto spazio che permetta loro di non passare inosservati.

Il primo capitolo nel 2009, un dieci pollici limitatissimo per la Semantica Records (attualmente una delle migliori label per ciò che concerne l’electro contaminata da techno e soul), due brani incredibili entrambi sugli 8 minuti nei quali Hanson disegna con scientifica precisione un percorso sonoro intricatissimo.
Detta così potrebbe indurvi a pensare a musica fredda e calcolata, e questo si discosterebbe in maniera evidente dalla realtà. Allora cos’è che rende speciale la musica di E.R.P.?

La melodia. I suoi brani sono la narrazione dell’essere, il suo cuore servito su un piatto d’argento, musica che ci parla attraverso melodie stratificate e dolci come melassa. Ogni brano una storia strappa lacrime immersa in un fiume di sintetizzatori e bassline. Un espressione così alta da sembrare irraggiungibile.
Ad intensificare ancor di più l’attenzione intorno a sé, la scelta di uscite sempre limitatissime, e questo è un peccato mortale vista l’importanza e la bellezza di questa musica.

Di questi giorni la pubblicazione del secondo capitolo, Evoked Potential Part Two, questa volta un dodici pollici che si apre con “Gallup String”, un lungo fraseggio di basso e shock electrici accompagnato dalla precisione della cassa e da una melodia di piano che con pochissime note riesce a penetrare in profondità destabilizzando tutte le nostre certezze.
Poi due featuring su un brano dal titolo “Lodestone”, il primo da parte di Ideograma, eterea suite per ambienti spaziali caratterizzata da strati nebbiosi e punteggiata da incursioni elettriche di gran pregio, dal basso un altrettanto fumoso crescendo di synth melodico, puro soul contemporaneo.
Poi Svreca, fondatore della Semantica Records, traspone il tutto in una dimensione ritmica da cardiopalma alzando al massimo la tensione.

Avremmo bisogno di un album, ed al più presto, soprattutto vorremmo riconosciuta la sua classe nei dovuti modi, magari con qualche esibizione proprio in territorio italiano. Ma qui sembra che la genialità non venga mai recepita, da nessuno, non si spiegherebbe altrimenti la latitanza anche di un altro prime number come Gerald Donald.

Gerard Hanson, Gerald Donald esiste qualcosa o qualcuno in grado di superarli?

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