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Single Reviews /

Morphology Urania’ s Mirror

  • Label / Zyntax Motorcity
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Nov 2010
  • Style /
  • Rating /
    10/101
Morphology - Urania’s Mirror

Non ancora digerito lo splendido EP diviso con CRC, i Morphology rilasciano il loro album d’esordio, un raffinatissimo ed oscuro doppio vinile electro pubblicato per la Zyntax, etichetta di Detroit che sembra stia prendendo il via nel migliore dei modi.

I Morphology, lo ricordiamo, sono un suo finlandese composto da Michael Diekmann già Harrison Fnord e CRC e Matti Turunen. Un setup completamente analogico ed un approccio musicale caldo e profondo che non disdegna però rigide geometrie e suoni più sperimentali.

Questo Urania’s Mirror (che prende di un blocco di 32 tavole disegnate nel 1825 rappresentanti le costellazioni visibili dalla Gran Bretagna) si divide in 9 tracce di electro futuristica con una forte componentistica funk riscontrabile nelle ritmiche gommose e nei synth aciduli come nel brano che dà il titolo al lavoro “Urania’s Mirror” appunto.

Le melodie hanno un tocco vintage che ben si raffigura nelle vecchie soundtrack horror/fantascientifiche di fine ’70. Nel freddo e buio inverno Finlandese questo può essere un modo per viaggiare con la mente, assaporando mondi distanti soprattutto nel tempo. Lo sanno bene i Morphology, che senza lesinare emozioni, scrivono una serie di brani in bilico tra groove e matematica rappresentando al meglio la loro futuristica visione e riuscendo comunque a comporre delle melodie dolcissime splendidamente corredate dalla voce vocoderizzata come nel caso di “Absence of Matter”.

Il bassline fa la sua presenza in diversi brani, impreziosendo delle anime già di per sé ricche di elementi, un esempio lampante viene dato proprio nella bellissima “Origins of Life” dove a cavallo di un pad ambientale oscuro ed una ritmica spezzata programmata alla perfezione subentra un canovaccio acidulo che dopo alcuni moderati innesti diventa un vortice portante. Ed ancora in “Hydrus Constellation”, brano che ci riporta alla mente la musica di un altro grande in giro in questi giorni, Plant 43.

La loro verve melodica esplode poi nel finale, con una doppietta da pelle d’oca: “CFTLC2” e “Into the Unknows”, due meraviglie sonore di ambient futuristica che vede però le origini filologiche nei magnifici anni dell’Apollo records e della Fax. Un plauso particolare proprio al brano di chiusura “Into the Unknows” con le sue melodie liquide che si insinuano nelle pieghe della memoria, stampandosi per non esser più dimenticate. Se avete amato un brano come “Heroic Death” di Desolate, non potrete non innamorarvi anche di questo.

I Morphology hanno talento da vendere e stanno dimostrando in ogni uscita di saper fare sempre meglio. Li supportiamo senza riserve.

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