New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Single Reviews /

Aleksi Perälä The Colundi Sequence Level 3

Aleksi Perälä ‎– The Colundi Sequence Level 3

Produttore attivo dalla seconda metà degli anni ’90 e conosciuto con gli pseudonimi Ovuca ed Astrobotnia con i quali ha rilasciato diversi album ed Ep di natura ambient/IDM per la Rephlex Records, Aleksi Perälä ha fondato da un paio d’anni la AP Musik, etichetta in qualche modo sempre collegata alla Rephlex con la quale sta pubblicando i suoi nuovi esperimenti sonori che stanno rimodellando da capo l’estetica della sua musica.
In particolare l’artista sta sperimentando una scala musicale ideata dallo stesso insieme a Grant Wilson Claridge (il boss della Rephlex), un prototipo che si basa su una raccolta di 128 frequenze scelte sulla base di molte idee provenienti da studi sulle scienze, la psicologia, la filosofia oltre che naturalmente dallo studio sui sistemi modulari con i quali Perälä lavora da tempo.

Modular synthQuesta nuova scala è stata nominata “The Colundi Sequence” e rappresenta quindi il punto di partenza per tutti i lavori pubblicati dalla AP Music. Da qui, una serie di release che di volta in volta hanno preso in esame un gruppo di frequenze diverse e che sono state rilasciate su diversi formati che vanno dal DVD/CD alla memory stick alla cassetta (il favoloso The Colundi Sequence 6) per approdare al vinile in questo “Level 3”.

Sono tre brani techno minimali dove le frequenze scelte mirano a riprodurre un suono cristallino, puro ed essenziale. Il ritmo è robotico e scheletrico lungo l’intero vinile e crea dei groove solidi nonostante le sonorità spingano verso scenari che non saprebbero rappresentare meglio lo spazio infinito. C’è proprio quel grado di astrazione, quello spingerci ad immaginare che è la summa unica della techno, qui lontana mille miglia dalle primigenie incarnazioni detroitiane ma ugualmente ispirata e spinta verso il futuro in ambienti se vogliamo più asettici ma ugualmente ricchi di suggestione ed incanto.

I brani sono contrassegnati da dei codici, sul lato A si parte con UK74R1405016 un brano techno arpeggiato che richiama alcune sonorità vintage acquatiche estremamente limpide. Qui la programmazione ritmica è basic, un quattro quarti ridotto all’osso con quel groove che sembra strapparti via la pelle di dosso.
UK74R1405026, secondo brano sul lato A è un’accelerazione spazio temporale che fa dell’isolazionismo il suo traino costruendo un intro fatta di pulsazioni e silenzi. L’esplosione del ritmo viene per controbilanciare quella sensazione di vuoto con degli affondi micidiali di cassa e cimbali che rendono il pezzo corposo e profondo.

B-side con gli otto minuti abbondanti di UK74R1405036, ancora un crescendo ambient qui sapientemente tenuto a freno sull’intera durata e che quindi ci lascia godere di questi strati di frequenze limpide continuamente sovrapposte, un bouquet unico che descrive con precisione il concetto di bellezza intorno alla musica elettronica.
Buon viaggio.