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Michael Shrieve with Kevin Shrieve and Klaus Schulze Transfer Station Blue

Michael Shrieve with Kevin Shrieve and Klaus Schulze - Transfer Station Blue

Michael Shrieve ha conosciuto il suo momento di gloria negli 11 minuti e 49 secondi di accompagnamento percussivo su Soul Sacrifice di Santana proprio durante il Woodstock del ’69, con la sua batteria infatti, era riuscito ad infiammare a dismisura gli animi, guadagnandosi anche una menzione speciale sul documentario poi pubblicato su quella fantastica tre giorni musicale.

Kevin Shrieve non è dato sapere se fosse suo fratello, in ogni modo un ovazione speciale penso l’abbia avuta da quanti nel corso degli anni si sono imbattuti nel magico suono di chitarra in “Transfer Station Blue”.

Klaus Schultze è il mostro dietro il quale sono nascosti i segreti elettronici di questo che può essere considerato come una vera pietra miliare del suono cosmico.

Quattro brani per altrettante esperienze sonore che hanno inizio con la lunga ed abbagliante “Communique: Approach Spiral”, un incredibile brano che si svela pian piano partendo da delicati intrecci percussivi, eseguiti con grandissima maestria da Michael, assecondati dal tappeto a corde e da piccole accortezze elettroniche. Tredici minuti così, immersi in un sogno mistico interrotto qua e là ora da un piatto, ora da un tamburo.

“Nucleotide” è un viaggio ambientale molto vicino all’estetica di Schultze,  con i suoi tappeti di synth che accavallandosi creano uno scenario di desolazione spaziale più volte riprodotto dal maestro nel corso degli anni.

“Transfer Station Blue”, che dà il titolo al lavoro, è semplicemente uno dei più bei brani mai scritti, uno scivolo che vede partecipare in maniera armoniosa un bellissimo assolo di chitarra accompagnato da una struttura percussiva afro mai aggressiva e dagli interludi ambientali che Schultze dispensa con dovizia, curando anche un arrangiamento eccezionale.

“View from the Window” è un omaggio alla chitarra di Kevin oltre che la perfetta melodia per i momenti passati alla finestra a scrutare l’orizzonte.

Disco recuperabile con i giusti danari, quando una pizza in meno può valere il paradiso.

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