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Timeless Beats /

Radation T.C. Radation

  • Label / Pentagramma
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 1979
  • Style /
  • Rating /
    9/101
T.C. Radation - Radation

Siamo di nuovo alle prese con quelle oscure produzioni italiane concepite sul finire dei ’70, quando musicisti sostanzialmente votati ad altri genere, fonici turnisti e chi per loro, una volta messe da parte le attività principali, si dedicavano (sostanzialmente per racimolare qualche spiccio, in sporadici casi anche per dar sfogo alla propria sete creativa) alla produzione di brani dance destinati a soddisfare l’allora affamato mercato discografico.
Pezzi che ovviamente venivano stampati in copie limitate ora introvabili, e per questo, oltre al fatto che i migliori apprezzamenti stanno arrivando proprio nell’ultimo decennio,  rare e costosissime.

Mi imbatto in questo sette pollici in un mercatino della provincia toscana, dove l’ignaro venditore ovviamente era all’oscuro delle quotazioni di mercato, fatto stà, che questo T.C. Radation, prodotto con la ragione sociale di Radation risponde appunto alla descrizione di cui sopra.

Apriamo una piccola parentesi, è vero tutto quanto fa riferimento alla difficile reperibilità di questi dischi, causa principale dei loro costi elevati, ma è altrettanto vero che il valore artistico della dance music sotterranea prodotta durante gli anni ’70 ed in parte ’80 in Italia è forse tra i più raffinati ed avanguardistici di sempre.

A questa produzione partecipano Massimo Monti e Luigi Venegoni, il primo un produttore e tecnico del suono che durante gli ’80 ha partecipato alla stesura di diversi brani italo disco anche per la rinomatissima Il Discotto, il secondo un famoso chitarrista progressive rock/jazz/space disco, fondatore dei Venegoni&Co, dopo aver lasciato la formazione degli Arti&Mestieri, tra l’altro, l’uomo dietro il favoloso successo space disco di Stratosferic Band dal titolo “Splash…” su Voom Voom Music. Insomma avrete capito, a quel tempo dietro ogni produzione trovavamo musicisti di spessore e tecnici del suono esperti, senza contare che all’epoca la musica veniva ancora composta con gli strumenti, sia acustici che elettronici.

T.C. Radation è composto da due brani, il primo, omonimo e vera arma da dancefloor. Una chitarra distorta che incita il ritmo sostenuto, i piattini che saltano liberi ed una sirena in sottofondo, poi la parte vocale, altrettanto corposa ed incitante. Il giro di basso è di una potenza stratosferica, poi sale un suono che porta via la scena a tutto ed entra la melodia, poche note ben assestate, un nuovo assolo di chitarra elettrica, il ritmo sempre fisso a scavare solchi profondi. Un must assoluto!

La b-side “Time Is Tight” è una space-disco rockeggiante, sicuramente più blanda, interamente strumentale, con la chitarra ad intonare una melodia abbastanza facile ed il resto della strumentazione a compiere un buon lavoro d’ufficio, con tanto di percussioni suonate (così viene creditato il brano) da Al Jackson Jr. (percussionista per brani soul/disco della Stax). E questa era l’introduzione, perchè l’intero brano sembra esser stato composto negli states da quella che è una formazione di primo piano con Booker T. Jones, Donald “Duck” Dunn e Steve Cropper…

Buona ricerca a tutti!

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