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E.P.116 Commodity Place

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Commodity Place

Se seguite le nostre pagine avrete sicuramente avuto modo di entrare in contatto con la musica dei Commodity Place, questo duo romano con alle spalle 3 splendidi e ricercatissimi vinili per la Còclea Music. Musica emozionante che fà capo a radici cosmiche e psichedeliche per rinnovarsi in un linguaggio senza barriere diviso tra ambient, drones, bagliori balearici e techno profonda ed ipnotica.
Di seguito l’intervista ed il podcast. Buon ascolto!

Per iniziare, potete dirci in che modo vi siete avvicinati alla produzione musicale?

Riccardo:
Tutto è iniziato quando ero bambino, ho sempre avuto una grande passione per la musica, in ogni sua forma, devo dire che sono anche stato fortunato ad avere un padre che suonava la chitarra elettrica in una band negli anni 70, quindi in casa oltre alla chitarra c’erano vari strumenti e la curiosità non mi è mai mancata.
Ricordo che spesso gli prendevo di nascosto la chitarra ed immaginavo di suonarla, mi buttavo a terra e facevo finta di fare dei soli incredibili.
Da adolescente, anche se mio padre non suonava più, ascoltavo i gruppi preferiti dai miei fratelli maggiori, in particolar modo i Guns ‘N’ Roses ed iniziai a suonare i primi accordi.

Scoprii più tardi i vinili che ascoltava mio padre: Deep Purple, Led Zeppelin, Jethro Tull, Crosby Stills Nash and Young, Jimi Hendrix, Ten Years After ed altri ancora e rimasi impressionato da quella “strana” musica.
Un giorno poi vidi mio padre riprendere la chitarra e fare un bel solo appassionato… Rimasi fulminato, capii che era possibile, bastava convincersi, dedicarsi e lasciarsi andare.
Da li, inizio questa stupenda e strana malattia… Se mi trovo al di fuori della musica, mi sento male.

Massimiliano:
Credo che ogni persona sia il frutto delle esperienze vissute oltre che delle predisposizioni genetiche che Madre Natura ci ha donato, e che l’unione di questi fattori renda ognuno di noi unico e speciale, lo stesso vale per il nostro percorso e gusto musicale.
Il ricordo che ho, è quello di un’infanzia caratterizzata dalla sensazione di una continua insoddisfazione della musica proposta dai “media commerciali” come la radio e la televisione (purtroppo Internet ancora non esisteva), tutto mi sembrava così scontato, banale, piatto…Limitato insomma.
Era un po’ come avere un astuccio di pastelli da disegno, dal quale mancavano gran parte dei colori.

Cominciai così la ricerca di qualcosa che potesse emozionarmi veramente. La fortuna ha voluto che mio fratello, più grande di me e che non finirò mai di ringraziare abbastanza, fosse un grande appassionato di Musica (quasi un’enciclopedia per me) nonché collezionista di vinili. La vista di quella libreria quasi deformata sotto il peso di tale collezione, fu per me una delle cose che più si avvicinavano all’idea di “Paradiso”, la tentazione di rubare la “mela” fu più grande di me… Cominciai così, a prendere furtivamente in ostaggio del mio giradischi alcuni di quei preziosi dischi, da allora non ho più smesso di cercare e di ascoltare musica, fino ad arrivare alla necessità di crearne di mia…

Come definireste/descrivereste la musica che producete e proponete?

Semplicemente Musica.

Potreste descriverci il vostro studio? Con quali attrezzature producete musica?

Il nostro Studio è molto semplice e soprattutto molto “aperto”, volendo fare un’analogia con uno strumento musicale si potrebbe definire “Modulare”.
Non c’è un vero e proprio metodo di composizione, di sicuro però possiamo dire che come punti di riferimento ci sono: la Magia della Fender Stratocaster, il cuore valvolare dei nostri amplificatori, l’anima dei nostri synth analogici Moog, Roland (TB 303 soprattutto) ed Oberheim, e la Flessibilità dell’audio digitale (sequencer, effetti, registratori portatili, ecc.), che rendono le potenzialità di creazione praticamente infinite e limitate solamente dalla propria fantasia.

Curiosi di natura, amanti della ricerca musicale per passione, siamo arrivati addirittura a sviluppare con gli amici della Stomplay un distorsore per chitarra, il “TS-Cream”, che utilizziamo nelle nostre performance dal vivo ed in molte delle nostre produzioni, e che insieme ad altri effetti per i nostri sintetizzatori rendono il nostro suono ancora più unico e fortemente riconoscibile, al punto tale che si comincia già a sentir parlare di uno “stile Commodity Place”.
Insomma, che si tratti di analogico, digitale o semplicemente del rumore di un fiume (in fondo anche Brian Eno sosteneva che la musica potesse essere creata semplicemente da una singola nota), quello che ci interessa è condividere con chi ci ascolta delle emozioni.

Dove avete registrato il podcast e cosa potete dirci dirci in merito?

Il set è stato registrato in studio.
L’idea era quella di proporre un viaggio emozionale continuo, capace di condurre l’ascoltatore attraverso alcuni degli scenari musicali che più ci rappresentano da vicino, fino ad arrivare a perdersi in una spirale di suoni, rumori, luci ed ombre come se si stesse vivendo quello che viene chiamato ” Onironautica ” o “Sogno Lucido”.

Per quanto riguarda l’aspetto realizzativo , più che ad un dj set ci siamo ispirati ad una tecnica che in campo musicale viene chiamata “Concept Album” (che poi è lo stesso approccio che utilizziamo nella ideazione dei nostri live) dove tutte le canzoni ruotano attorno ad un tema centrale, arrivando così a raccontare nella sua interezza una storia.
Possiamo portare ad esempio alcuni dei capolavori ineguagliabili della storia musicale come “Freak Out” del maestro Frank Zappa, “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, poi ci sono gli Who con “Tommy” che ha contributo a coniare il termine di “Opera Rock”, per arrivare a gruppi che hanno segnato intere generazioni come i Pink Floyd, Yes, King Crimson, Genesis, passando anche per gli italiani Area, Il Rovescio Della Medaglia, Franco Battiato, ecc.

Una delle più grandi difficoltà è stata quella di creare un andamento progressivo e senza soluzione di continuità, mantenendo invariata l’intonazione (il Pitch) delle tracce da noi scelte per il mix, rispettando così l’idea originale del compositore, e capace allo stesso tempo di trasmettere un senso di leggerezza, di svuotamento e di distacco.
Insomma, di un’emozione (che diventa il “Tema” centrale del “Concept”) capace di arrivare direttamente al cuore, senza passare per i filtri che la mente razionalmente ci impone.
Per fare questo abbiamo utilizzato una tecnica mista di utilizzo tra: vinili, cd, Ableton Live, e Apple Logic Pro… Il risultato e’ quello che sentirete.

Su cosa state lavorando al momento?

Diciamo che la preparazione alle performance live è quella che ci porta via gran parte del tempo e che amiamo di più.
L’improvvisazione e il contatto diretto con il pubblico sono la linfa vitale dei Commodity Place, da lì prendiamo l’ispirazione per i progetti che poi passeranno per la produzione.
Non sarà infatti difficile ascoltare alcune delle nostre composizioni prima dal vivo e poi nei dischi (quasi sempre in vinile) e che molte volte contengono delle registrazioni che provengono proprio dai concerti.

Per quanto riguarda i lavori recenti è da poco uscito un nostro remix per l’etichetta Full Flava Record della traccia “Puro” di Mr.Flavour & Andrea Lombardo (release che contiene al suo interno anche un remix ad opera di Paul Nazca), mentre per quanto riguarda il prossimo futuro, possiamo anticiparvi che è prevista per questa estate un’uscita per la Attic Music di Fabrizio Lapiana, una label romana molto giovane ma che in breve tempo si è già ritagliata un suo piccolo spazio nella scena internazionale.

Di grande importanza per noi, e con grande orgoglio vi comunichiamo in anteprima che abbiamo avviato delle collaborazioni con alcune delle etichette più interessanti del panorama musicale italiano e che stanno riscuotendo grandi consensi anche all’estero.
Stiamo parlando di: Panacustica di proprietà di Paolo Di Nola (Argento, Cosmic Metal Mother) figura di grande spessore ed influenza del clubbing romano e newyorkese, con il quale sposiamo in pieno la filosofia “Indie Label”, che dimostra come anche al giorno d’oggi se si hanno passione, qualità, cultura e voglia di credere in se stessi al punto di rischiare tutto, nessun traguardo è poi così lontano.

E poi c’è la Aquaplano del nostro carissimo amico Donato Dozzy, che grazie ad un mix di serietà, talento e devozione è diventato ormai uno dei Dj più ricercati ed apprezzati da parte dei Club più importanti di tutto il mondo.
E’ anche prevista un’uscita per la Zooloft records di Giorgio Gigli & Obtane che ha saputo cogliere il lato più oscuro ed introverso dei Commodity Place.

Inoltre stiamo anche lavorando alla creazione di una nostra etichetta indipendente che darà alla luce il nostro primo LP, e molte delle nostre Performance Live.
Insomma una cosa lasciatecela dire, la scena indipendente italiana è più calda che mai.

Chi/che cosa è la vostra maggiore ispirazione?

Madre Natura

Tracklisting:

01 – Intro – Commodity Place
02 – Walking Lost Into The Fog – Commodity Place
03 – Understar – Brian Eno
04 – Sequent ‘C’ – Tangerine Dream
05 – BornLiveDie – Porcupine Tree
06 – Mountain Goat – Amorphous Androgynous
07 – Crazy For You – Urlich Schnauss
08 – You – Windy & Carl
09 – The Sky Moves Sideways (phase one) – Porcupine Tree
10 – Theme From Cavafy – Vangelis
11 – LIfe Is A Gorgeous Lie – Commodity Place
12 – Whale Soup – Muziq
13 – Dominion Advertisment – Human League
14 – Pillow Talk – Quiet Village
15 – Il Gioco Della Vita Pt. 3 – Commodity Place
16 – C1 Aquaplano1111 – Donato Dozzy & Nuel

Mastering by Neel @ Enisslab Studio
Photo by: Alessia Razzi

http://www.myspace.com/commodityplace

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