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E.P. 203 Trevor Finn

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Trevor Finn

In occasione della pubblicazione della compilation Italia Synthetica 1981-1985, selezionata dal mitico Fred Ventura, siamo onorati di ospitare un mixtape che vuole illustrare la scena Synth/New Wave.
A realizzare questo intrigante mix è Trevor Finn, musicista proveniente proprio da quell’angusto filone italiano con gruppi come gli HCN ed i 2+2=5. in seguito gestore di Ice Ace, storico record shop milanese vero punto di riferimento della scena underground.
Se vogliamo un podcast insolito da queste parti, ma senz’altro coinvolgente ed utilissimo per una ricostruzione filologica di un fenomeno che si inserisce a pieno merito nella storia musicale italiana.
Buon ascolto!

Per iniziare puoi dirci in che modo ti sei avvicinato alla produzione musicale ed all’arte del djing?

Ho incominciato molti anni fa, il mio primo gruppo furono gli HCN con Marco Philopat uno dei primi gruppi punk milanesi, ci formammo nell’inverno del 1978, un capitolo del libro di Marco “Costretti a Sanguinare” parla proprio degli HCN.

Lasciai gli HCN  nel 1980  e dopo un breve periodo  con i Sunset Boulevard, altro gruppo punk milanese, nell’ottobre dell’81 con Giacomo Spazio, fondammo i  2+2=5 dopo qualche concerto, ingaggiammo Cha-Cha Hagiwara come tastierista e registrammo il nostro primo LP “Into The Future” che venne pubblicato a Febbraio1984. Vincent Dalschaert entrò nella primavera come bassista, con questa formazione e con l’apporto di due guest vocalist, Mauro Joe Giovannardi (La Crus) e Paolo Mauri (Weimar Gesang) incidemmo il secondo LP “Di che Cosa Parliamo Quando parliamo d’amore” conosciuto all’estero  come “Love/Hate”. Con questa formazione pubblicammo il nostro ultimo EP “Amazing Stories”

Ci sciogliemmo nel 1988, nel 1990 Giacomo e Vincent pubblicarono un loro mini LP come, Hitchcock’s  Scream “BadKarmaBabaKool” Sreamside, in cui ho programmato le drum machine e Vincent suonò per il mio mini Lp come solista,  e Giacomo lo produsse.

Nel 1991 io Giacomo Spazio, Stefano Ghittoni e Vincent Dalschaert rileviamo Ice Age, negozio di dischi, che diventerà punto di riferimento della scena elettronica milanese.

Arriviamo al 1999 , come Dj Finn e con  l’aiuto e la produzione  Giacomo Spazio pubblicammo un 12″ Techno, “Ketracell White EP” , nel 2002 ho remixato un brano degli Yanez  “Asa Erre Pulebam” per  il 12″ “Mompracem Tiger” su label “Inzec” distribuita da Intergroove , un remix Techno. Entrambe le release hanno avuto ottimo riscontro ,Ketracell White EP è stato ai primi posti in diverse Dj charts

Come Dj ho incomiciato nei primi anni ’80 in festoni che facevamo in Corso Garibaldi, feste da 500 600 persone, ma è a metà degli anni 90 , grazie a Randy che incomincio a suonare nei Rave in Svizzera e come residente per le serate Industrial e Techno del Container

Dopo anni di “Bpm Bonanza” mi sono orientato verso generi più  arrangiati e meno fisici, dal 2003 al 2010 ho curato le musiche per sfilate di moda, di varie maison, creando vere architetture sonore, aggiungendo tastiere e suoni a brani di altri artisti, per completare il mixato finale

Come definiresti/descriveresti la musica che ami proporre?

Il Kraftwerkiano “Techno Pop” si addice molto

Potresti descriverci il tuo setup in studio? Con cosa produci musica attualmente?

Ho un Korg Ms 20, Juno 6, Dx7, Emax, Juno 106, 808, 909 una Telecaster del ’66, una Greco Boogie del ’81 una Charvel Custom ’87 e un basso Ibanz SR 405

Produzioni, sono tornato ad una sorta di Electro UR influenzata dalla Wave,  Gerard Donald incontra John Foxx al concerto dei Rational Youth , per fare un esempio

Dove hai registrato il podcast? E cosa puoi dirci in merito?

Il podcast è stato registrato, stranamente, con Sountrack Pro, poiché il mio vecchio laptop è defunto di recente e non ho un cubase adatto al nuovo sistema operativo. E’ un mix tape non un dj set mixato perchè i brani  che ho scelto  sono poco adatti ad un vero e  proprio mixato.

15 tracce che riflettono le varie sfumature della Wave Italiana di quel periodo  con brani sperimentali e tracce più ritmate, ma sempre con melodia e con quello spirito molto naive del periodo

Su cosa stai lavorando al momento?

Sto raccogliendo e ascoltando vecchi nostri tapes, cercando brani inediti e rarità per ristampare in CD il secondo album dei 2 2 5 con extra tracks  

Da Settembre scorso faccio parte dei Spizzenergi Italia (Where’s Captain Kirk per chi non conoscesse) il 1 Giugno suoneremmo a Milano al Rock n Roll di Via Bruschetti, stiamo preparando i brani e speriamo di aggiungere date

Chi o cosa è la tua maggiore ispirazione?

A livello personale, gli amici e sono tanti per fortuna, che mi hanno sostenuto, confortato e aiutato nei momenti difficili e non. Musicalmente, la  lista è davvero troppo lunga, se mi chiedessero, hai solo 2 dischi da salvare dalla distruzione globale del pianeta, probabilmente sceglierei Computer World e Ziggy Stardust 07.

A trent’anni dall’esperienza con i 2+2=5 come giudichi il rinnovato interesse che c’è per la scena italiana post punk dei primi anni ’80 visto il successo della compilation Italia New Wave 1980-1985 e l’attesa per la nuova Italia Synthetica 1981-1985?
 
Non ci  avrei MAI creduto!  mi fa molto piacere e ci sentiamo molto lusingati, ma non solo per noi ma per tutti quei gruppi del periodo e un grazie a Simone Fringuelli della Spittle che ha creduto nel promuovere tutti i gruppi della scena Wave Italiana, oltre all’ottimo lavoro grafico

Tracklist:

01. “Whitout Words (Intro)” – 2+2=5
02. “Saturday Night” – Central Unit
03. “A Gift Of Tears” – Jeunesse d’Ivoire
04. “Wake Up” – Chromeagain
05. “Night Calling” – Lisfrank
06. “Your Eyes” – State Of Art
07. “Igloo” – La Maison
08. “God’s Deneuve” – Πahkob
09. “The Perfect Beat” – Carmody
10. “I’m Strange Now” – Plath
11. “Vanity Fair” – Frigidaire Tango
12. “My Blues Is You” – Neon
13. “Blockhead Dance” – X-Rated
14. “It’s A good Day Today” – 2+2=5

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