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Single Reviews /

Pearl River Sound Remember Every Moment EP

  • Label / Meda Fury
  • Catalog / MF1501
  • Format / Vinyl
  • Released / 02/2015
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Pearl River Sound

Avevo lasciato la Meda Fury con quel favoloso Ep di debutto firmato da Hazylujah, un eccellente lavoro house che sapeva guardare contemporaneamente al passato ed al futuro. Un inizio coi fiocchi per la giovanissima label distribuita nientemeno che dal colosso R&S.

Torno ad affacciarmi ora con questa che è la settima release in vinile ed è firmata ancora da un musicista italiano, Pearl River Sound, giovanissimo producer romano che personalmente incontro per la prima volta.
Ed è un incontro sorprendente quello che si presenta sulla mia strada, perché questo Remember Every Moment Ep suona di una compostezza e di una solidità che non lascerebbero mai supporre ad un giovanissimo. Siamo in territori techno infusi di caldo appeal deep, e nella title track che apre il lavoro viene subito fuori un gran senso del ritmo come anche della melodia, qui un gran risuonare di cymbals su un portante synth oscuro che manovra il corpo del pezzo mentre un organo filtrato ed un secondo synth più acido ricreano un pathos pieno di grazia. Se dovessi pensare a Detroit direi un Carl Craig in lacrime.

Roberto SemeraroIl secondo brano si intitola Ecid ed è proprio quel che immaginate, un monolite di 303 su drum machine lisergica che affonda poi in un synth grezzo che si impossessa della scena dopo non molto. Qui nonostante tutto siamo in un frangente più europeizzato, una sorta di Andreas Gehm intinto nella melassa. Riferimenti che mi permetto vista la giovane età del producer ma che nulla tolgono alla bravura con la quale fa in modo che questi siano, veramente, soltando degli indicatori per chi legge, mentre in realtà la sostanza fa la sua parte senza sembrare derivata da nulla.

Imagine è ancora techno con una corda di basso a vibrare in sottofondo mentre la cassa vira dritta all’obiettivo e un ottimo uso di sample vocali arreda il brano con uno stile unico sul finale. The Window continua e chiude i conti con un ritmo incredibilmente caldo ed un gioco di archi in superficie che fa gridare, questa volta in maniera più aperta, alla Motor City.

Lo storico ci racconta di due mini-album rilasciati precedentemente su tape dei quali non ho potuto ascoltare nulla, nella cartella promozionale un ulteriore brano non incluso nel vinile dal titolo La mia città di notte, un colpo d’occhio ambient/ritmico tutto foschie e malinconici bagliori, uno sguardo sincero, come sincera ci sembra la musica di questo giovane produttore dal quale ora è lecito aspettare una conferma.