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Single Reviews /

Neel, Rawmance, J.Alvarez V.A 1

  • Label / La Beauté Du Négatif
  • Catalog / LNEG003
  • Format / Vinyl
  • Released / 01/2015
  • Style / , ,
  • Rating /
    8/101
La Beauté Du Négatif

Terza release per La Beauté Du Négatif che dopo l’esordio del padrone di casa Matèo Montero con il suo alias Rawmance e lo splendido raddoppio con il finlandese Toisvesi (entrambi recensiti qui) arriva a marchiare a fuoco la terza release con un various artist molto interessante. La formula è sempre la stessa, stampa in vinile con pressatura a 250 copie, timbro sui due lati del centrino, inter sleeve generica.

Il primo ospite di questo Ep è Giuseppe Tillieci, in arte Neel, autore di quel bellissimo esordio intitolato Phobos per la Spectrum Spools di qualche mese fa e metà dei Voices From The Lake. Il suo brano, Snow In The Tube, è un pulsante treno ambient dove la calma surreale dei pads nebbiosi che gestiscono la zona melodica è contrapposta ad un ritmo delicato fatto di tamburi africani, una lieve cassa di rinforzo ed un charleston che rifinisce il tutto con delicatezza. Un brano che in qualche maniera suona isolato rispetto alle produzioni finora ascoltate da parte di Neel ma che conferma uno stato di grazia che ci fa mantenere alta la guardia.

Il secondo brano è scritto proprio da Rawmance che con la sua United Banlieues si getta a capofitto nell’electro, genere che propone spesso durante i suoi set. Pezzo caratterizzato da un synth scuro che scrive un assolo molto coinvolgente, sovrastato da un’incedere ritmico pressante che ricorda alcune cose degli Ultradyne e nei momenti di pausa ad emergere sono degli impercettibili field recordings di sonorità acquatiche.

La b-side è tutta per J.Alvarez, artista maggiormente conosciuto con i suoi pseudonimi 214 e TwoFourteen, il primo più attuale con il quale ha pubblicato una serie di Ep per etichette prestigiose come la Touchin’ Bass, Harbour City Sorrow, Frustrated Funk, Yellow Machine ed altre ancora, mentre il secondo, pseudonimo che ci permise di ascoltare il bellissimo ed altrettanto dimenticato album per la leggendaria Mikrolux intitolato Esemplastic.
Qui ed ora con un brano illuminante dal titolo Suncid, un corridoio acid dove le atmosfere vengono create attraverso l’inserimento di una serie di micro suoni che fanno brillare i dettagli mentre a decollare è una linea di basso perfetta che delinea i connotati melodici di un brano che fa volare alte le emozioni per oltre nove minuti.