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Single Reviews /

Polysick Witness

  • Label / Minimalrome
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 09/2013
  • Style / ,
  • Rating /
    7/101
Polysick - Witness

La prima release su una label italiana di Polysick non poteva non collimare con l’avanzata a vele spiegate della Minimalrome, per inciso, la miglior label indie dentro i confini di stato.

Polysick arriva con un arsenale atomico cambiando radicalmente registro se prendiamo in esame l’album per la Planet Mu che raccoglieva schegge elettroniche orientate in direzione ambient ed anche rispetto al più recente Daydream, presentandosi su cera con due brani house massicci come “Witness” e “Rubberbeard”.

Sulle prime siamo in ottica Chicago quando questa ancora significava gambe e pancia con vibrazioni sul ventre. I suoni rivelano ombre sotto le quali la batteria elettronica spinge lineare con quell’appeal scarno che caratterizzava gli scheletri dance in house. Il brano prende forma in un crescendo che vede percussioni ed incursioni di suoni elettronici più “avanzati”, oltre ad un mantra vocale filtrato che diventerà il corpo del brano, sempre circondato da sferzate di synth e ritmato da cambi ritmici ben congegnati.

Sul secondo solco entriamo in zona acid con un brano ancor più sporco e maledetto, la 303 che varia intonazione da stridula a profonda e roboante, programmazione ritmica in esoscheletro “Chicago ’89” minimale quanto pregna di groove ed i synth a lanciare magli che entrano ed escono dalla zona di luce. Un brano per selezioni coraggiose.

Per l’occasione è chiamato al remix sua maestà JT Cotton che prende in consegna proprio il secondo brano, “Rubberhead” riversandolo in una dimensione deep più addomesticata mettendo in risalto un serpente acido scritto ad hoc.

Supporto a questi guerrieri!

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