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Single Reviews /

Von Tesla Farewell Is A Building

  • Label / Enklav.
  • Catalog / ENK016
  • Format / Vinyl
  • Released / 01/2015
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Von Tesla ‎– Farewell Is A Building

Il nuovo disco di Von Tesla ci consente di approfondire un discorso iniziato in occasione della precedente release Raised By Clear Acid e di introdurre una label come la Enklav., etichetta italiana che sta lavorando benissimo con un progetto estremamente curato sia dal punto di vista puramente musicale che visivo.

Von TeslaIn questo Ep che prende il nome di Farewell Is A Building veniamo a contatto con una dimensione che va a spostarsi leggermente rispetto alla precedente orbita, soprattutto in relazione ai suoni utilizzati, mentre sul precedente lavoro l’attenzione era concentrata in un output “elettrico” rappresentato da veri e proprio flussi di suoni che simulavano lo scorrere dell’elettricità, quindi qualcosa di terreno, qui l’umore è quello di un’idea che punta allo spazio e lo fa servendosi di timbri sonori liquidi ed atmosfere fumose ora diradate, ora dense e voluminose.
Già nell’iniziale Decay Of Vacuum è tangibile questo cambio di direzione che diventa materia grazie ad un arpeggio lasciato fluttuare nell’aria mentre altre strane forme sonore si intrecciano in nodi inestricabili. C’è una sorta di “scratch” che a tratti impersonifica una voce aliena, ci sono tastiere sul finale che intonano melodie d’allerta, c’è tensione ma anche tutta la curiosità di chi sta andando in un posto sconosciuto.

In A/R Into The Future (nome che è tutto un programma) siamo già atterrati su un nuovo pianeta ed assistiamo a scene di vita extra terrestri. Il brano parte con un pad poderoso sul quale si scatenano percussioni dal suono ovattato e di nuovo quel rumore di “scratch” che destabilizza il contesto ambient mentre il lavoro di gestione degli innumerevoli elementi sonori arriva al limite dell’ingestibile. Battiti legnosi e microsuoni elettrici hanno il loro palco fino a metà del brano quando entra una spranga che percuote con regolarità una sorta di techno al rallentatore che è il cuore pulsante di questa sconosciuta civiltà. City Lights è un grandissimo brano ambient con una melodia di cristalli che sembrano cadere dal cielo ravvivando di mille smaglianti colori il tappeto oscuro dispiegato nel sottofondo.
Farewell porta in fondo un viaggio dove l’elemento scientifico entra in gioco in una serie di geometrie percussive che si uniscono al suono di un organo che stride tra le sue note acute con lo spettro di Dopplereffekt a sorvegliare.

Un’altra splendida prova che solidifica il talento tutto italiano di Marco Giotto ed il magistrale lavoro della Enklav.