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Single Reviews /

Cass. Loops & Farewell Sketches

  • Label / Shhhh
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 06/2013
  • Style /
  • Rating /
    10/101
Loops & Farewell Sketches

La splendida label di Turgut Kocer continua a stupire con una discografia che lascia intendere tutta la passione e la devozione del musicista tedesco tanto verso sonorità orientate alla dance, quanto verso intriganti escursioni ambientali che, specialmente nell’ultimo periodo sembra stiano prendendo il sopravvento sulle prime. Non c’è da stupirsi di questo, perché attraverso il suo pseudonimo Wardrobe Memory, l’artista aveva ampiamente sperimentato su sonorità ambient in alcuni casi molto estreme e di nicchia.

La Shhhh è una label come ne possiamo trovare molte in questo periodo (a livello gestionale s’intende), una “one man organization”, un futuro standard? Per quanto riguarda nicchie di musica come queste direi che lo standard è ampiamente comprovato da decenni. Non parliamo di musica semplice, di musica che possa in qualche modo essere appetibile alle masse. Parliamo di suoni che hanno bisogno di particolare intelligenze, non superiori ad altre, ma diverse, quello si.

Questo album, realizzato dal giovanissimo “Cass.”, pensate, classe ’91, giunge a siglare il nono capitolo della discografia Shhhh, un disco ambient intenso, sanguigno. Lo avete mai conosciuto un ragazzo del ’91? Sembra quasi impossibile che tanta ispirazione sia giunta in un’età sulla carta priva di contenuti emotivi così profondi.

Loops & Farewell Sketches è invece un’album da centellinare a notte fonda, un vento freddo del nord che trasporta con se tutta la magia delle foreste tedesche, un disco ambient dove il tessuto sonoro è ricco, rigoglioso proprio come la vegetazione dei luoghi che sembra voler rappresentare. Nelle sue pieghe si cela di tutto, dai rumori dei campanacci delle bestie al pascolo alle sontuose note del trombone e dell’oboe.
Ma la vera magia è nella visione d’insieme, è un disco maturo, come se fosse stato scritto da qualche veterano in incognita, un disco dove la melodia ha sempre una forma compiuta, il minimo che possiamo supporre è che il ragazzo abbia una solida cultura accademica alle spalle, perché la gestione dei tempi, delle armonie ed anche delle pause è qualcosa che altrimenti ci lascerebbe esterrefatti.

In alcuni anfratti sembra di imbattersi nelle composizioni più riuscite di Pantha Du Prince, ma qui il ritmo non è funzionale al corpo, bensì traino di sensazioni ed umori più tipicamente mentali.
Scivola via come un viaggio in treno, con lo sguardo che indaga attraverso un vetro spesso, riscaldato dalla luce del sole. Non delle sensazioni tipicamente notturne, potremmo collocare questo ascolto in una tinta pastello che ricorda il tramonto, o un mezzogiorno di una tiepida primavera.
Cass. ci parla di se, mette in ordine i suoi pensieri, le scatole dei suoni e tutto l’amore covato per tempo e lo tramuta in suono, un suono che non saprete dimenticare, perché noi poveri malati d’amore sappiamo metter sotto lucchetto il vento della memoria, una scia di sfuggevoli umori che tratteniamo con forza, quasi a volerci appropriare dei pensieri e delle emozioni degli altri. Non ne avessimo già in abbondanza…

Se fosse stato pubblicato dalla 12k probabilmente avrebbe recensioni ovunque e tutti parlerebbero di chissà quale miracolo, invece dobbiamo lottare.

[SHHHH009] Cass. – Loops & Farewell Sketches by shhhhrecords

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