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Retina.it Randomicon

Retina.it - Randomicon

Attendevamo da tempo nuovo materiale da parte dei Retina.it, formazione italiana composta da Lino Monaco e Nicola Buono, artisti che possiamo considerare un po’ degli outsider del panorama italiano. Un’evoluzione produttiva di tutto rispetto che ha permesso loro di approdare in una label seminale come la Hefty Records di Chicago con dischi del calibro di “Volcano.waves.1-8” dapprima, poi con l’altrettanto valido album dal titolo “Semeion” pubblicato nel 2007. Nel mezzo un’altra solidissima release self-title su Mousike Lab ed un live strepitoso al Sonar nel 2006, nel complesso una visione sempre attentissima al dettaglio ed incentrata su un’estetica minimalista che ha fatto fronte tanto alla techno quanto a sperimentazioni più ardite in ambito elettronico e glich-oriented.

Randomicon è la nuova fatica in studio del duo ed è un album visionario ed estremamente compiuto.
Possiamo identificare infatti nella loro musica un senso di completezza che ci consegna una macchina sperimentale ormai certa d’aver trovato dei validi argomenti di discussione sui quali generare un iter produttivo mai fine a se stesso e sempre pieno di spunti innovativi nonché di un’estetica colma di grazia nonostante i temi trattati siano di difficile gestione.

C’è sempre quell’appartenenza alla techno eseguita decostruendone l’essenza e di fatto rimodellandola attraverso una visione cristallina e personale in brani come “These Attractors (Toten)”, la stessa “Randomicon”, “Spherically symmetric” e “Moto Armonico”, costrutti dove il groove viene scheletrizzato ed arricchito all’inverosimile da tutta una serie di particelle sonore levigate a dovere.
C’è poi quel timbro dark che forse non è mai stato riconosciuto a dovere nel corso degli anni, ma che per quanto ci riguarda appartiene alla loro fisionomia tanto quanto la techno stessa.
E’ un’ombra costante che pervade ogni singolo brano, tramando, ben nascosta nei microscopici anfratti che i Retina.it riescono a lasciar liberi. Parliamo di spazi limitatissimi perché le stesure di questo album, come più in generale di tutta la loro musica, sono sempre fittissime, un gioco (perdonatemi il termine) che riesce a pochi altri produttori, convinti che esporre il minimalismo equivalga a lasciare superfici vuote.

Qui c’è tutto, una miriade di timbri che vanno dai puri click elettrici alle segnanti incursioni industriali, in alcune fasi del disco ci viene naturale accostare quest’espressione a quella di un altro grande artista come Monolake se non altro per l’intelligenza nel far interagire suoni di varia provenienza in maniera scientifica ma non per questo lontana dall’esser naturale.

In fine, và fatto un plauso alla complessità delle soluzioni ritmiche adottate, veri e propri wireframe dove le varie linee si sovrappongono creando disegni perfetti come nel caso di “Equation for U” e delle sue numerose digressioni percussive o come la già citata “Spherically symmetric” dove il ritmo è parte integrante del groove stesso.

Randomicon oltre ad essere un raro esempio di tecnica, estetica e sperimentazione contribuisce ad un’ulteriore evoluzione del già solido cammino dei Retina.it collocandosi tra le scelte indispensabili di questo scorcio di tempo.

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