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Album Reviews /

James Priestley + Giles Smith 10 Years Of Secretsundaze

  • Label / Secretsundaze
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Jul 2011
  • Style /
  • Rating /
    8/101
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Secretsundaze compie dieci anni e l’occasione è propizia per l’uscita di un nuovo doppio cd – il terzo della serie – mixato dai fondatori e resident Giles Smith e James Priestley.
La storia è risaputa e piuttosto divertente: stanchi della mancanza di party con buona musica elettronica nella parte est di Londra, Smith e Priestley decidono di crearne uno loro.
Trovato il locale adeguato, rigorosamente all’aperto, ma disponibile solo la domenica permette all’evento di prendere forma dalla domenica pomeriggio fino a tarda serata. Da alcune centinaia di frequentatori iniziali si passa in poco tempo ad alcune migliaia, attirando una folla colorata, esigente ed edonistica, divenendo, oltre che evento prestigioso – da sold out settimane prima dell’inaugurazione – fenomeno da esportazione con incursioni regolari tra gli altri al Fabric, al Panorama Bar, fino all’immancabile puntata a Barcellona nei giorni del Sonar. E divenendo infine agenzia di booking ed etichetta discografica.
 
Da sempre, l’impressione è che Giles Smith lavori sul dettaglio, sulle singole tracce, con un lavoro di cesello di grande attenzione sulla scelta e la selezione dei brani che permetta all’insieme di non essere semplicemente la somma delle parti ma un insieme costituito da episodi di grande spessore.
Mentre James Priestley sembra piuttosto lavorare sul mixato, sulla costruzione di un’atmosfera, un’idea più generale, scegliendo brani funzionali e puntando l’attenzione sulla scaletta e sulla sequenza. Inutile dire che i gusti musicali di entrambi sono eccellenti così come il mixaggio impeccabile, preciso e leggero.

Nello specifico, l’inizio di Smith è vellutato e cremoso con un’intro in punta di piedi affidata a Roosevelt and Charles e tutto un susseguirsi di raffinatissimi ritmi dalla battuta piuttosto lenta con sporadiche accelerazioni toccando vertici espressivi con Dinky, Rdnm, un inedito di Two Armadillos (ovvero il progetto dello stesso Smith insieme a Martin Dawson) e nel trittico finale aperto da Tornado Wallace.
Priestley, dal canto suo, parte in ‘modalità’ robotica con Dj Ageishi & Ackin’ remixati da Mark E passando per le svisate funk del ricercatissimo Space Dimension Controller, le tessiture deep di Rootstrax e Franck Roger, fino a Metope e Steffi che precedono un imprevedibile finale disco assai discutibile.
 
Alternando classici che hanno fatto la fortuna dell’evento con produzioni più recenti, la nuova raccolta Secretsundaze riveste pertanto valore retrospettivo e getta uno sguardo sul futuro prossimo, ponendosi sia come testimonianza di quanto costruito così come un’istantanea di un tipico party di un pomeriggio londinese. Un altro tassello essenziale di una storia ancora in pieno divenire.

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