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Album Reviews /

Various Air Texture 1 & 2

  • Label / Air Texture
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 06/2012
  • Style /
  • Rating /
    7/101
Air Texture

Progetto molto ambizioso questo della Air Texture, label che promuove una serie di omonime compilation che vanno ad affiancarsi a lavori come l’ormai istituzionale “Pop Ambient” di casa Kompakt che se non abbiamo capito male è molto vicina anche a questo progetto.

Sono finora due le compilation pubblicate, sempre in formato doppio CD con due selezioni musicali espresse da altrettanti artisti. Nel primo rilascio troviamo le scelte di BvDub ed Andrew Thomas, mentre nel secondo quelle di Loscil e Rafael Anton Irisarri.

Nomi non certo nuovi per chi segue il circuito ambient e sperimentale dell’ultima decade, parliamo infatti dei producers che hanno contribuito se vogliamo a rivoluzionare (sostanzialmente modificare) il linguaggio della musica ambient attraverso album in alcuni casi di notevole spessore.

Anche l’intento della label è ben chiaro ed espresso:

“Air Texture’s mission is to present a diverse array of electronic music that is not dance floor oriented. ”

ed ancora…

“Ambient today isn’t so much about psychedelics or chilling out as it is presenting the melodic or beatless fabric of electronic music culture.”

Insomma qui ci troviamo a far i conti con il cambiamento, con musica che ora ha forma e sostanza nuova, che comunica attraverso un differente linguaggio rispetto agli albori.
Questa non è certo una novità per chi dell’ambiente ha fatto uno stile di vita, è innegabile che dagli anni ’90 in poi questo mondo abbia subito dei cambiamenti radicali.

Uno provo ad illustrarvelo io. Nella stragrande maggioranza dei lavori ambient attuali è praticamente impossibile estrarre dei singoli, l’avete notato anche voi? Gli sforzi sembrano esser concentrati nella stesura di album che covano la vera forza nell’insieme. Una differenza enorme con un certo boom targato Apollo Records o Rising High su tutte ma anche molte altre piccole realtà degli anni novanta dove ad esser pubblicati erano dei dodici pollici con dei brani ambient che tutt’ora, dopo oltre vent’anni sono impressi nella memoria in maniera fresca e decisa. Volete qualche esempio? The Mystery di 4Voice, 14:31 dei Global Communication, O’locco di Sun Lectric, Hearts di Billie Ray Martin ed altre mille perle ancora. Suoni concepiti per emozionare e che in moltissimi casi provenivano da produttori dentro la scena techno e trance dell’epoca. Poi ancora c’erano le macchine, strumentazione analogica che “sputava” suoni caldi ed avvolgenti che badavano più ad una fruizione immediata e di istantaneo godimento che ad una più complessa architettura da contemplare nell’insieme.
Ora la scena si è specializzata, oltre agli inossidabili che lavorano in analogico se ne sono aggiunti moltissimi altri che in digitale stanno facendo grandi cose. Molto peso è stato dato alla tecnica del fields recordings e dei Drones e quella che prima era una scintilla che dava vita a brani immortali si è trasformata in uno studio più approfondito degli ambienti che diventa in tutto e per tutto sound design.

In queste due compilation troverete quindi delle raccolte di brani sellezionate tra gli artisti che più di tutti sono stati partecipi di questo cambiamento, musicisti come Simon Scott, Marcus Fischer, Mokira, lo stesso Irisarri, Benoît Pioulard, Oneohtrix Point Never, Leyland Kirby, Maps And Diagrams e molti altri ancora.

La sensazione è quella di un grandissimo sforzo progettuale che però non riesce a trovar la giusta dimensione. Questo perché in effetti tutti i brani qui raccolti sono pensati e concepiti secondo le nuove regole. Regole che vorrebbero vederli all’interno di albume sviluppati secondo un idea ben precisa e non raccolti come singoli all’interno di una compilation.

L’ascolto è sicuramente interessante per chi è dentro la questione fino al midollo, queste raccolte sono senza dubbio lo specchio dell’attuale scena mondiale e possono quindi dar adito ad analisi personali molto profonde ed indicative dello stato attuale dell’arte. Sono viceversa sconsigliate a quanti sono legati a vecchi ricordi chill out e cercano in qualche modo novità in quel senso.

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