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Album Reviews /

Pye Corner Audio Sleep Games

  • Label / Ghost Box
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 11/2012
  • Style / ,
  • Rating /
    8/101
Pye Corner Audio - Sleep Games

Torna Martin Jenkins dopo l’entusiasmante doppio vinile edito dalla Type Records, quella bellissima raccolta che è stata “Black Mill Tapes Volumes 1&2”, dove è raccolta musica uscita precedentemente su cassetta autoprodotta. Un disco che ci ha fatto conoscere un artista che è stato parte del progetto Optimo ed ingegnere del suono per Trevor Jackson.

Un suono introspettivo che partendo dall’ambient riusciva ad arrivare a picchi deep techno estremamente eleganti e sinceri, dimostrandoci quanto la sua musica poteva adattarsi tanto ad un contesto dance quanto ad uno puramente d’ascolto.
Questo nuovo lavoro intitolato Sleep Games viene pubblicato dalla Ghost Box, label con un non ben definito focus ma che nel tempo ci ha regalato dischi di grandissimo valore.

Nel formato CD sono presenti sedici brani che riprendono il percorso espresso nell’album per la Type e tornano a girare su un suono di chiara matrice ambientale ma che spesso si abbandona ai piaceri del ritmo.
La scrittura è ben progettata e le melodie di assoluto spessore. Vi basti ascoltare il quarto brano in scaletta “Deep End” per immergervi nel calore che le sue note sanno emanare, una dolcezza ed una delicatella nell’esecuzione che faranno vibrare il freddo inverno alle porte.

In alcuni anfratti Kenkins si lascia andare ad episodi rarefatti, piccoli interludi di colore nero che intercorrono tra i colori autunnali delle melodie e che spezzano con gran fare la tensione emotiva.
Alcune suonate ti strappano via la pelle, come nel caso di “Yesterday’s Entertainment”, poco più di due minuti di assoluta magia tra note di piano ed ambientazione noir.

Anche nei brani con i drums ci riserva sorprese, in “A Door In The Dry Ice” ci regala un downtempo speziato con solo di organo sulla metà e ripartenza a suon di bassi ed atmosfere ovattate. O ancora in “Underneath The Dancefloor” dove ci propina una cavalcata ritmica portata in cielo dalla tensione dei synth che suonano come una perfetta horror soundtrack.

Se devo trovare un unico difetto è senza dubbio sulla cover, nome artista e titolo posizionati in quel modo sono alquanto fastidiosi, ma in quanto alla musica non saprei consigliarvi meglio per introdurvi il novembre.

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