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Album Reviews /

Ubik Circadian Rhythm, Sleep Disorder

  • Label / Farmacia 901
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 05/2012
  • Style / ,
  • Rating /
    9/101
Circadian Rhythm, Sleep Disorder

Non c’è alcun dubbio, la musica ci ha sempre plasmati, come popolo. Non ricordo un solo decennio nel quale l’Italia non ha eccelso in materia musicale.

Succede ancora, e fortunatamente succede sempre più spesso.
Farmacia 901 è un’altra piccola realtà del nostro paese, un collettivo di amici/artisti che coltiva un progetto basato sulla musica, sul design e sul concetto di minimalismo, con lo sguardo rivolto alla tecnologia, al sociale, alle odierne possibilità.

Ricevo questo splendido lavoro da Fabio Perletta, label owner dietro Farmacia 901, ed entro in contatto con un universo musicale che ricollego a molte altre realtà che nel corso del tempo vi abbiamo presentato e vi stiamo presentando sulle nostre pagine, parlo di focolai come Plaster, Quiet Ensemble, Stochastic Resonance e molti altri ancora. Realtà underground che lavorano seguendo un ideale legato alla sperimentazione ed alla scoperta. Farmacia 901 è un altro piccolo rifugio, un luogo dove poter ascoltare musica di qualità che coniuga alla perfezione la voglia di spingersi in territori inesplorati con l’esigenza di mantenere vivo l’aspetto emozionale.

Questo album è stato pubblicato la scorsa primavera, non è un problema, musica così vive nel tempo e soprattutto ha bisogno di tempo. Ubik è lo pseudonimo dietro il quale di cela Marco Bonini, musicista che scopro proprio in questa occasione e che si presenta con questo affascinante biglietto da visita che prende il nome di Circadian Rhythm, Sleep Disorder.

Interessantissima l’idea esposta dallo stesso Bonini, un disco composto intorno ai disturbi del sonno, un concept che, come lui stesso afferma, è postumo alla creazione dei primi due brani, uno sforzo concettuale che toglieva letteralmente il sonno all’artista, catapultandolo, al centro delle notti romane, nella composizione dei restanti brani, rapportandosi con quell’ideale di silenzio che la città sa offrire proprio nelle ore notturne.

Il disco è un insieme di esecuzioni che vedono la registrazione del suono della chitarra, note di piano e molta elettronica oscura. Sin dal primo brano, “Irregular Sleep Wake (Tryptophan)”, ci addentriamo in un tunnel profondo dove rumori metallici di chiavi, dense nebbie e click disposti senza apparente filo logico abitano un sottobosco rarefatto ed eccitante, un habitat perfetto per la stridula melodia che di li a poco entrerà in scena raccontandoci una malinconia vibrante.
Tutto si trasforma in ritmo nella seguente “Delayed Sleep Phase (Melatonin)” che inizia con delicate note di piano appena graffiate per poi evolvere in un paradiso di ritmo scomposto dove ogni suono gioca la sua piccola, fondamentale parte.

“Periodic Limb Movement Disorder (Light Therapy)” è una ballata romantica, tutto muove intorno ad una cascata di note dolci e rilassanti, mentre intorno si sviluppa un intrigo di suoni, rumori e vapori che rendono vivo un contorno altrimenti succube delle note. “Hypnic Jerk (Zeitgeber)” riprende dalla ripetizione infinita di due note intorno alle quali si alza un eco distorto che materializza strani spettri, un brano dai contorni noir.

“Suprachiamastic Nucleus (Barbiturates)” si addentra in un lavoro di distorsione del suono, le frequenze hanno alti e bassi che creano attesa, suspance, è il brano dell’album che sembra appartenere ad un’altra dimensione, un cosmo a se, privo di melodie concrete, come se Sun Ra fosse vissuto tra vent’anni.

“Sleep Paralysis (Amitriptyline)” rende ancor più acuta questa elevazione in un brano che unisce all’aura free una serie di odori orientali creati manipolando il metallo delle corde di chitarra.
Sul finale ci troviamo di fronte alla ritrovata melodia di “Bruxism (Biofeedback)” con i suoi sentori malinconici da tramonto sulle spiagge di Marte. Un suono che vorresti non finisse, un disco che è l’ennesima alba di un paese che ha capito a fondo la musica e che con questa riesce ancora a creare una solida idea di futuro.
Imperdibile.