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Single Reviews /

Mai Mai Mai Πέτρα

  • Label / Corpoc
  • Catalog / CORPO*40
  • Format / Vinyl
  • Released / 07/2015
  • Style / , ,
  • Rating /
    8/101
Mai Mai Mai ‎– Πέτρα

Mai Mai MaiDopo “Theta” (2013) e “Delta” (2014), “Πέτρα” (2015) rappresenta un’appendice in attesa della chiusura della trilogia firmata Mai Mai Mai. Un percorso sonoro durato tre anni si è snodato così su tre release, affidate per giunta a tre differenti etichette italiane, ciascuna adornata da un criptico titolo, composto però da cinque lettere. Ogni singolo 12” è stato reso ancora più interessante grazie a singolari elementi grafici messi in gioco, talvolta in connessione con un packaging ad hoc.

Il racconto di un viaggio, attraverso il Mediterraneo e le sue coste e le sue culture, si è posto alla base delle varie produzioni, susseguitesi con naturalezza. Ogni uscita/tassello è una storia legata a queste. Si può intendere il tutto anche come una sorta di colonna sonora, ma senza disporre di vere e proprie immagini visibili. “Petra” si basa sull’idea che la roccia e la pietra siano memorie di un luogo e di un tempo. E nel disco si fondono le pietre raccolte durante il viaggio, proprio per trasformarle in suono.

Dal mare alla pietra, escludendo riferimenti all’omonimo sito archeologico in Giordania, “Petra” mette in mostra una nuova gamma di sperimentazioni firmate da Toni Cutrone, musicista ispirato tanto in studio quanto dal vivo. Field recording, rumori di fondo, sample vari e mucchi di sporcizia sonica costituiscono un ottimo preludio alla stesura di un ulteriore capitolo, già intitolato “Phi” (2016). Un lavoro di più ampio respiro per ingolosire i sempre più numerosi appassionati dell’Italian Occult Psychedelia, una scena molto attiva.

Mi sento molto legato a ciò che succede nel sottobosco italiano in generale. Da tanti anni faccio pressione affinché si concretizzino il più possibile concerti, festival, etichette, spazi, incontri, scambi. Oggi, i riflettori sono puntati sulla cosiddetta Italian Occult Psychedelia, in cui sono inserito, garantendo finalmente visibilità a gruppi e singoli che ne fanno parte. Ci sono persone che lavorano duro nel quotidiano perché qualcosa del genere succeda. Tanta la fatica, ma altrettanta è la soddisfazione.

Mai Mai Mai può, però, dirsi soddisfatto due volte. “Petra”, registrato negli scorsi mesi invernali, è lo strumento perfetto per canalizzare la composizione di un sound ormai maturo, che continua a godere del solito fascino intriso di mistero. Tre tracce compongono i venti minuti impressi tra i solchi di un vinile bianco splendidamente serigrafato da Andreco, a cui è allegato un interessante booklet fotografico di dodici pagine, Memorie di un viaggio a cura di Ilaria Doimo, già a lavoro sulle immagini del precedente “Theta”.

La parte più corposa del 12”, rilasciato per conto della bergamasca Corpoc, è occupata dai dieci minuti dell’energica Βάσσαι / Bassae, perturbazione sonica che fa riferimento alla località del Peloponneso che ospitava il tempio di Apollo Epicurio, il dio del Sole. Feedback saturati in esplosioni in serie caratterizzano un flusso cerebrale che si pone in aperto contrasto con il tribalismo glitch di Πέτρα / Petra arricchita da mistici inserti vocali. Concluso il cerimoniale sacro, le onde di Πέλαγος / Pelagos raggiungono e percuotono la pietra ultima.

Con Corpoc tutto è nato perché avevo chiesto ad Andreco di curare la grafica per “Πέτρα”: chi meglio di lui se si parla di rocce e pietre? Ammiravo i loro lavori di serigrafia da parecchio e mi sono incuriosito quando hanno cominciato a produrre anche dischi. In un’epoca in cui il digitale imperversa, e il supporto fisico è spesso assente, è giusto che l’oggetto, quasi a prescindere dal contenuto, sia curato al meglio. Sapevo di essere in mani fidate! Come, in precedenza, quelle di Andrea Ongarato, in arte Onga e dei ragazzi di Yerevan Tapes.

Appena ho iniziato con Mai Mai Mai, tra candele sempre accese, gli abiti di Canedicoda e i video di Simone Donadoni, ho intuito che il progetto poteva essere nelle corde del boss della Boring Machines, presente al mio primo live in assoluto. Al Mu.Vi.Ment.S Festival presso il Castello di Itri capì che era roba abbastanza noiosa… ed ecco “Theta”. Subito dopo, Andrea Napoli e Silvia Guescini di Yerevan Tapes, con cui sono in contatto anche per altri ‘affari’, mi chiesero del materiale e “Delta” era in linea con il loro immaginario.