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Rainer Veil New Brutalism

Rainer Veil – New Brutalism (LOVE092)

La scena elettronica inglese ci sta sorprendendo negli ultimi anni con una flotta di artisti emergenti, gente giovane che ha assimilato il meglio delle sonorità passate, e con il talento adatto a rimescolarle in prospettiva futuristica ha creato un affascinante collage di suoni che passa per i classici breakbeat e linee di basso tonante britannici a commistioni con la techno e l’house, fino a traiettorie Burialiane a volte anche ammiccanti come opere pop.
In questo contesto gioca un ruolo fondamentale la label mancuniana Modern Love, etichetta ormai di culto che ha il pregio di lanciare al mondo artisti dal notevole talento. Questa volta il nome inciso sui centrini dei vinili mancuniani è quello dei Rainer Veil, duo composto dagli autoctoni Dan Valentine e Liam Morley, i due avevano già mostrato la loro promettente sostanza con il bellissimo “Struck Ep”, che prendeva posto tra gli scaffali dei vinyl store circa un anno fa: un bel lavoro di crossover tra techno, ritmiche spezzate, ambient sperimentale e spruzzi di timbriche industrial evocante scenari crepuscolari, onirici, sospesi e nebbiosi.

A distanza di un anno il duo si ripropone al pubblico con “Modern Brutalism”, che concettualmente potrebbe rappresentare un ideale prosieguo dell’opera iniziata lo scorso anno: gli scenari sono i medesimi, ancora fortemente fotografici e urbani, decisamente emozionali nel loro incedere narcotizzato; suoni tra il chiaroscuro e il fluttuante, compare ora una componente industrial decisamente più spinta rispetto alla precedente uscita.
Così in apertura “UK will not survive” si muove tra il grigio e il violaceo, sa di fumi di quartiere e nebbie britanniche, pulsa ritmicamente di bassi e percussioni nella sua dimensione onirica tra echi post dubstep e rimandi jungle.
“Negative space” è enfasi in crescendo, una visione notturna alla quale si aggiungono elementi che creano una struttura ammaliante: dub techno, dubstep e idm si fondono sinuosamente in questa composizione
“Three day jag”, onirica e brutale allo stesso tempo, oscura e ribollente di suoni industrial techno addomesticati che rimandano alla scena di Birmingham, da metà traccia in poi la svolta ritmica post jungle, qualcosa che emerge sempre con più convinzione nella scena mancuniana attuale.
“Strangers” è un viaggio immersivo tra luci fioche e immagini sfocate, preponderante l’aspetto sospeso delle melodie, tenute a galla da convinti colpi di basso.
“Run Out” ritorna sull’abbandono post industrial, suoni oscuri e rumori metallici creano una vibrante atmosfera di attesa, fluttuante e circolare fino a virare in un crescendo di colpi di cassa in breakbeat techno.

Proposti all’ascoltatore in una veste ammiccante e docile, i suoni del duo britannico sfiorano a mio avviso, in un curioso ed affascinante gioco di identità, la brutalità evocata sia dal titolo dell’intero EP che dai decadenti titoli dati alle cinque tracce che lo compongono. E’ vero che l’insieme si muove sempre tra il grigio, il fumo e l’oscuro a connotare uno scenario crepuscolare, ma lo fa con coordinate sinuose, a tratti seducenti e luminose, qualcosa di simile a quanto ascoltato dall’avvento di Burial e ancor di più alle cose più evocative di Holy Other o di Andy Stott, oltre alle venature “pop” di alcuni artisti usciti su R&S di recente quali Airhead e Vondelpark; in ogni caso nulla che rimandi alla furia dark-industrial-techno di altri artisti contemporanei e conterranei.
Ancora acerbi, ma molto molto interessanti, sicuramente da annotare tra gli artisti da seguire.

Rainer Veil – New Brutalism by modernlove