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FAT FAT FAT: l’intervista con gli organizzatori

FAT FAT FAT Festival

Manca ormai pochissimo alla due giorni musicale del FAT FAT FAT Festival (leggi l’articolo) che andrà in scena il 6 e 7 Agosto, evento che in questa prima edizione si mostra già adulto, tanto nella scelta musicale quanto nella location e in alcuni aspetti organizzativi che lasciano già intendere quanto i ragazzi dietro l’evento stiano lavorando sodo per poterci regalare un’esperienza unica. Li abbiamo incontrati per scambiarci due chiacchiere e cercar di saperne di più sul concept e su tutti gli aspetti organizzativi. Buona lettura!
Inoltre, condividendo QUESTO POST sulla vostra bacheca, potrete partecipare all’estrazione di 2 pass per partecipare al festival! Buona fortuna!

FAT FAT FAT Festival

FAT, FAT, FAT. Partiamo dal domandarvi da dove nasce questo nome, per poi chiedervi cosa si propone il festival, quali gli obbiettivi ed i punti fermi della vostra idea?

Il nome del festival è lo stesso dell’associazione culturale che ormai quattro anni fa fondò il progetto Harmonized. E’ stato scelto di richiamarlo all’attualità per una serie di motivi: uno dei più importanti è che FAT FAT FAT ci riporta un po’ alle origini, ci fa apprezzare di più e meglio le nostre radici. L’obbiettivo principale è quello di dare origine a qualcosa che al momento manca sul nostro territorio: sopperire quindi ad una carenza creando un’alternativa valida e consapevole. Caposaldo di molte delle idee che gravitano attorno al progetto è appunto il concetto di territorialità ed il connubio tra potenzialità locali e non.

Come mai avete scelto una location nell’entroterra piuttosto che una sulla riviera marchigiana, che durante il periodo estivo ha una ricettività importante?

Due considerazioni importanti: 1) E’ vero che, in assoluto, la riviera vanta maggior turismo durante l’estate; ma bisogna fare i conti con l’effettiva disponibilità delle aree e con la concreta voglia di appoggiare simili progetti da parte di tutte le figure necessarie a trasformare l’idea in realtà. Non sempre, od almeno nel nostro caso, maggiore ricettività equivale a maggiori possibilità. 2) La Grancia di Sarrocciano dista pochi chilometri dal nostro quartier generale storico. In pratica, è casa nostra. E giocare in casa è sempre molto più stimolante ed affascinante.

Quali sono le aree dove si incontrano maggiori difficoltà nell’organizzazione di un festival?

Probabilmente, le maggiori complessità si affrontano nella gestione d’insieme di tutte le singole situazioni e nella loro (più perfetta possibile) coordinazione. Mettere insieme il tutto, cercando di costruire qualcosa che abbia coerenza e continuità è senza dubbio la sfida più grande. Tanti frangenti sono poi scollegati dalla dimensione club – da dove fondamentalmente veniamo; ma con qualche buon consiglio, un po’ di inventiva ed ogni tanto anche un po’ di sana fortuna, tutti i problemi hanno la loro soluzione, salvo casi davvero eccezionali.

Considerate l’aiuto delle istituzioni sufficiente o credi debbano poter incentivare maggiormente questo tipo di iniziative?

Se con “incentivare” ci si riferisce ad un discorso economico-finanziario, il problema è forse identificabile a livello nazionale: la parte istituzionale del nostro Paese al momento fa ancora troppo poco per aiutare questo tipo di proposte. Rispetto al passato, la situazione è migliorata in alcuni aspetti e peggiorata in altri. La speranza è che ad ogni avvicendamento nella classe dirigente corrisponda un maggiore grado d’informazione della stessa ed un maggiore interesse verso i progetti realmente meritevoli.
E’ giusto sottolineare che questa prima edizione di FAT FAT FAT Festival non raccoglie nulla da fondi istituzionali. Quindi, nel caso specifico, “incentivare” diventa più un concetto basato sull’immagine. La Regione Marche, i Comuni di Morrovalle e Macerata, Slow Food e Noi Marche hanno deciso di supportare la nostra iniziativa. Altri, purtroppo, no.

Quali sono i reali vantaggi che secondo voi potrebbe trarre il territorio da un evento come il FAT FAT FAT?

Il festival nasce con la voglia di provare ad evidenziare alcune potenzialità di un territorio stupendo, non sempre apprezzato come meriterebbe. Ogni iniziativa può generare turismo e, ad onor del vero, negli ultimi anni nella nostra zona l’offerta è aumentata considerevolmente. Ma manca ancora qualcosa che colpisca in pieno una fascia di età più giovane, se così vogliamo definirla. FAT FAT FAT ha nei suoi piani proprio questo. Speriamo che i reali vantaggi poi, si vedano nel corso del tempo.

Quando si inizia a lavorare per organizzare il tutto? E’ un impegno che può considerarsi full-time o si riesce a gestire il con tempistiche ragionevoli?

In realtà, la reale organizzazione di questa prima edizione è partita con ritardo rispetto ad una normale e pragmatica programmazione di lavoro per eventi del genere. E’ quasi un piccolo imbarazzo ammetterlo magari, ma è solo da metà maggio che stiamo lavorando su questo progetto; per questo, stiamo davvero correndo tanto.
Ma per l’anno prossimo, i piani cambieranno sensibilmente: abbiamo intenzione di iniziare la pianificazione dell’edizione 2017 subito dopo la fine di questa. Più tempo a disposizione, realizzazione migliore.

Leggendo la lineup si evince una linea musicale orientata all’house music e più in generale a grooves caldi e ben radicati. In base a quali parametri avete deciso gli artisti da invitare, ci sono limiti stilistici dietro le vostre scelte o potrete prevedere aperture differenti in futuro?

Alla base c’è un’importante porzione della proposta musicale di Harmonized che si intreccia un po’ anche col nostro gusto personale. Abbiamo tracciato il profilo artistico ideale e ci siamo messi alla ricerca. Sviluppando il progetto, abbiamo anche constatato che proposte simili probabilmente ancora scarseggiano nel nostro panorama e quindi, senza nessuna presunzione, abbiamo deciso che era la strada giusta da percorrere!
L’idea per il futuro è quella mantenere una certa “verticalità” nell’offerta. Ma l’ambito musicale toccato è talmente ampio e pieno di sfumature che è davvero impossibile poter parlare di limitazioni.

Come saranno organizzati gli spazi e l’accoglienza per il vostro pubblico? Quali le strutture dove poter pernottare? E’ stata allestita un area campeggio?

Lo spazio del festival prevede diverse zone “alternative” al dancefloor. Il Nerto Park ed il Giardino della Sgugola (al cui interno sarà presente la mostra Sembianze Eterogenee) sono due aree di decompressione e svago. L’area ristoro con cibi locali ed il bar premium completano la proposta.
Purtroppo, non esiste un’area campeggio all’interno del festival, ma c’è una convezione con una struttura lontana solo pochissimi chilometri.
Questa e tutte le altre le trovate qui: http://www.fatfatfatfestival.it/dovedormire

 

SABATO 6 AGOSTO

Motor City Drum Ensemble
Marcellus Pittman
Francis Inferno Orchestra
Max Graef & Glenn Astro
G-Amp

DOMENICA 7 AGOSTO

Theo Parrish
Soichi Terada
Volcov
Harmonized Soundsystem

TICKET:
http://www.mailticket.it/spettacolo/5951

DOVE DORMIRE:
http://www.fatfatfatfestival.it/dovedormire.html

Grancia di Sarrocciano – C.da Sarrocciano, Corridonia (MC)
+ 39 3384763017
info@fatfatfatfestival.it