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Single Reviews /

B12 Orbiting Souls

  • Label / Delsin Records
  • Catalog / 113DSR
  • Format / Vinyl
  • Released / 12/2015
  • Style / ,
  • Rating /
    8.5/101
B12 ‎– Orbiting Souls

Michael Golding e Steve Rutter hanno avuto un ruolo centralissimo nello sviluppo del suono techno-ambient europeo, sotto la sigla B12 soprattutto, ma anche come Redcell, ed altri pseudonimi minori ma ugualmente cruciali.

B12Si palesarono nel 1990 sotto lo pseudonimo di Infamix con due Ep di techno già ampiamente post-rave in fatto di suoni ed atmosfere, e da i fissarono le basi di un evoluzione stilistica che li ha evoluti fino a farli diventare delle autentiche leggende del genere.
Tra il 1993 ed il 1995 piazzarono due dischi divenuti poi dei classici come Electro-Soma e TimeTourist (questo una raccolta di brani precedentemente pubblicati), entrambi per “quella” Warp Records intenta a ridefinire la storia.
Quasi parallelamente iniziarono a pubblicare una serie di Ep per la loro, omonima, label come Redcell, chiusero poi l’esperienza con un album diviso a metà con un altro gigante come Steve Pickton sotto Stasis sembianze.
Occorre però ricordare e sottolineare i tre Ep pubblicati come Musicology, che, oltre ad inaugurare una label seminale come la B12 Records, ne tracciarono le coordinate definendo un idea di suono tecnologico meno ruvido e più curato rispetto a quello americano scolpito in quel di Detroit.

Il loro è un suono aereo, spaziale, etereo, ma ultra-definito. Quell’equilibrio perfetto tra l’ampiezza dei pads e le convulsioni acide prodotte dai synth e dalle drum machine è sempre stato la cifra stilistica identificativa del duo, senza contare la visione d’insieme, il senso del groove e la capacità tanto nel comporre che nell’arrangiare melodie.

Dopo il periodo di fuoco dei primi ’90 hanno continuato a produrre con meno frequenza, e dopo un lungo silenzio sono tornati a pubblicare materiale nel 2007, con Last Day Of Silence, un album dove hanno raccolto brani inediti registrati in prevalenza durante dei liveshow.

B12 - Orbiting Souls

Possiamo quindi arrivare al punto, Orbiting Souls, mai nome fu più azzeccato, perché Steve Rutter (ancora in solitaria come nel precedente Bokide 325) torna con un 5 tracce sulla Delsin Records che è la consacrazione di un modus operandi e di un inclinazione/devozione alle atmosfere sci-fi sonorizzate in chiave techno. Two Stories è il primo solco del vinile e si muove attraverso cerchi concentrici di pads che traslano tra loro generando un contorno melodico avvolgente ed emozionante che è soltanto il preambolo all’intrigo ritmico che fa illuminare la stella techno.

E’ tutto lì, in un suono già sentito ma distinto ed a suo modo unico.

Nautilus Horizon batte sugli stessi tasti in una gamma di suoni più grassa, c’è quel groove soporifero che ti fa danzare con leggiadria mentre la mente è persa in quel cosmo venutosi a creare. It’s My Blood è il tropico di una nuova galassia, alterna versi di uccelli a basse cavernose e scintillanti lastre sintetiche. Nothing è semplice lustro del suono, un brano ambient minimale che mostra la bellezza di suoni concepiti e levigati nei primi anni ’90 per esser spediti nel futuro in una sorta di limbo che allo stato attuale può definirsi eterno. Universal Alignment, ultimo brano in scaletta, dona le ultime pennellate ad un quadro che rimodella colori ben noti in quella che possiamo definire un’infinita serie di possibilità.

Questo nuovo disco di B12 ci fa capire che il futuro non è poi così lontano, e che a volte è più semplice di quanto immaginiamo.