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Single Reviews /

B12 Transient Life

  • Label / De:tuned
  • Catalog / ASG/DE009
  • Format / Vinyl
  • Released / 04/12
  • Style / ,
  • Rating /
    9/101
B12 ‎– Transient Life

La prima cosa che ho pensato ascoltando questo 12″ è stata: “Per ascoltare il futuro, nel 2016, son dovuto tornare a comprare i B12”.
Non è neanche più esatto chiamarli i B12, visto che il progetto è spinto in avanti in questa nuova fase dal solo Steve Rutter. Avevo recensito il recente singolo su Delsin, ma quì ha ripetuto di nuovo il miracolo, rafforzandolo per giunta di quella dose di cinematica aliena propria delle fondamenta del progetto.

Questo Transient Life viene pubblicato da una giovane etichetta belga, la De:tuned, che in tre anni è riuscita a metter in catalogo una serie di artisti le cui gesta hanno scalfito il suolo in un passato neanche troppo lontano e che sta cercando di porre di nuovo al centro dell’attenzione quel suono così ricco di creatività che è stato la techno-ambient dei ’90.

Qualcuno potrebbe pensare ad una sorta di “meteore” riciclate soltanto per far business, ma ecco la musica di B12 a frantumare anche l’ultimo cattivo presagio.

 Steve Rutter B12Transient life è un gioco di equilibri incredibile, è musica che oscilla in maniera sinuosa tra ambient e techno senza mai avere delle punte troppo accentuate, bensì trasportandoti in queste sinusoidi liquide che narrano un viaggio nell’ignoto. I suoni sono vitrei, luccicanti, una pulizia ed un candore che non possono non far immaginare qualcosa di nuovo e sconosciuto. Un punteruolo affilato ci risveglia dal torpore nell’iniziale Soar And Glide, ambient sintetica che sembra uscita da uno di quei laboratori segreti di Dopplereffekt. In Brownian Motion scintille di ritmo accendono altrettante piccole luci che guidano nel buio un brano deep techno cinematico, colonna sonora di emozioni ad alta definizione.

Bside con un capolavoro ambient assoluto come Forced Restart che mette in competizione ritmo, pads dilatati e piccoli accordi in un crescendo di emozioni che parte dall’anima. Tutto è somministrato con strabiliante cura, e la voce terza in sottofondo è la chiusura di un cerchio perfetto che arriva all’ultimo solco con Symbiotic Form, viscerale tunnel techno-ambient con il ritmo che parte in un affondo spezzato per poi rientrare e lasciar spazio alla costruzione atmosferica al solito a livelli esagerati.
Da quel che abbiamo ascoltato finora, non ce n’è per nessuno.