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Album Reviews /

Moon Wheel Nephrotoma

Nephrotoma

»Music for contemplative listening, relaxation and dancing, inspired by nature, history and wandering.« – CTM Festival

L’abstract che introduce spesso il profilo di Moon Wheel, al secolo Olle Holmberg, cattura l’essenza della sua musica, delineando con esattezza i caratteri peculiari delle sue creazioni.

Moon WheelL’artista svedese, trapiantato nel desertico continente australiano, ancor prima di assecondare la sua vocazione artistica trasferendosi a Berlino, ha prodotto il suo primo lp per Noisekölln Tapes nell’anno 2012. Breve storia quella di Olle, che dal suo debutto sull’etichetta tedesca con Ill Winds, a suon di surf-rock graffiante e materia drone/post-punk, passa prima sotto il radar della Not Not Fun, incidendo, ancora su nastro, una serie di jam dalle melodie malinconiche degne dei freddi paesaggi da cui proviene, per poi sfornare a distanza di pochissimo tempo il suo primo vinile su Wool recordings: un 7” che ratifica la sua propensione per i ritmi lenti e contemplativi.

Nephrotoma, sulla falsa riga della precedente pubblicazione, si propone come seguito alle sonorità ascoltate in “For S.M.J.” miscelando melodie spaziali, down-beat, bassi acidi e ambienti plumbei: emblematica, in questo senso, la traccia di apertura che attribuisce il nome all’intero album, seguita da ‘Internal echo of the imperfect sound’ che rompe gli schemi proponendosi come unica sfumatura techno ai successivi brani presenti nel tape. Da qui, un susseguirsi di casse spezzate e minuzie glitch caratterizzano ‘Nocturne’, mentre le sonorità riprese in ‘Fàfnir’ aprono scenari atrabili, risultato di un’aura inquieta che accompagna costantemente, o quasi, il mood di ogni incisione.

‘Numinous Platitudes’ e ‘Hræsvelgr’ in chiusura: le pulsioni oscure si placano, i synth e le melodie si distendono e tutto sembra alludere a una quiete rinvenuta, a una dimensione astrale aurea che accomoda mente e corpo.