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Album Reviews /

Wilson Tanner 69

  • Label / Growing Bin Records
  • Catalog /
  • Format / Vinyl
  • Released /
  • Style / ,
  • Rating /
    9/101
Wilson Tanner ‎– 69

C’è un gran parlare intorno a questa corrente musicale catalogata sotto il termine Balearic. Parlo dei dischi della Music From Memory, di Jonny Nash, della Growing Bin, della International Feel e via dicendo. Subito si son fatti fuori i primi detrattori “suggerendo” che il vero cuore balearic non era beatless come la musica di cui sopra, semmai questa è più vicina alla seconda ondata, quella del dopo ’90 con Josè Padilla a sonorizzare i tramonti nel suo Cafè Del Mar. Chill Out suggeriscono.

Personalmente, premesso che la categorizzazione passa in secondo piano rispetto alla musica, trovo corretto il termine balearic, non fosse altro, perché in senno di quella connotazione geografica che vede il Mar Mediterraneo come protagonista centrale della storia, è ammirevole vedere come questo ritrovato suono abbia fatto tesoro tanto dei warm-up set di Dj Alfredo (nei quali potevi ascoltare un intero album di Sade), quanto della Chill Out zone di Padilla, ma soprattutto della favolosa musica acustica mediterranea degli anni ’80, quella dei grandi chitarristi italiani e dei jazzman alternativi spagnoli. Ecco quindi un nuovo equilibrio a formare questa terza ondata.

A volerla dire tutta, c’è anche dell’altro, ci sono Dj e produttori che girano il mondo con molta più facilità e che provengono da tutto il mondo, ed allora ecco Bali, le isole Hawaii, la Polinesia e tutto l’esotismo che ne consegue. E’ bene puntualizzare questo per comprendere ed immergersi in questo nuovo album pubblicato dalla Growing Bin Records, piccola oasi nel web dove il suo fondatore Sebastian Graetz, meglio conosciuto come Basso, seleziona e vende dischi usati e manda avanti la sua ricercatissima label.

Wilson TannerE’ il quinto album della serie questo 69 di Wilson Tanner, che, altri non è che il talento di Andras Fox, già nel secondo disco a catalogo con lo pseudonimo di A.r.t. Wilson insieme a John Tanner, produttore del quale sappiamo poco se non che ha realizzato un tape per la Not Not Fun ed un altro brano licenziato dalla Aficionados Records.
Andras Fox é un musicista che sta riuscendo nell’impresa di non sbagliare un colpo, sia esso un album, un Ep house o un remix. Musica da cogliere ora, perché nel centro di una maturità di espressione in grado di produrre magie.

Come quelle contenute in Sun Room, brano d’apertura e meravigliosa intro-track per ogni tipo di set. Ambient-jazz dove climax e folate di sax saturano l’atmosfera facendo risuonare quell’assolo nei vuoti siderali della sua base organica sotto i colori del tramonto. Segue Long Water e ad aggiungersi è il suono del pianoforte. Note sussurrate, elettronica gentile, piccole registrazioni di suoni naturali, la chitarra acustica ed ancora il sax a stimolare il cuore. Melodie cariche di emozioni, di sogni nel cassetto e di voglia di cullarsi nel presente.

Quando la puntina va ad immergersi nei solchi di Keith arrivano le percussioni e le corde della chitarra pizzicate dal metallo, i versi di qualche uccello esotico, magia di isole sperdute, scrosci d’acqua, salsedine e poesia.
Oppure le corde del basso in Further Than Your Headlights, discrete quanto autorevoli, che aprono la bside e la conducono nell’antro dell’ambient profonda ed intensa. Un nuovo abbaglio nei due minuti di chitarra di Tray Tail per poi scivolare nella notte profonda di Odd Low.
Un futuro classico.