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Album Reviews /

Layo&Bushwacka All Night Long

  • Label / End Recordings
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 2003
  • Style / ,
  • Rating /
    6/101

Nuovo lavoro per Layo&Bushwacka, doppio cd dal titolo All Night Long, che, riproietta il duo allo step iniziale, ovvero il mix. Infatti dopo la faticata fatta per comporre Night Works si torna ad una compilation mixata, doppia addirittura.
Colpisce subito l’artwork curata dallo studio Delete, un collage fotografico dei monumenti o simboli delle città in cui L&B sono stati in tour.
Il primo cd parte sulle note jazzate di The Detroit Experiment con Vernors, progetto di Carl Craig, è un cd che appare sin dalle prime note con pulsare più dritto ed house, anche se gli artisti citati in ballo non sono propiamente del genere, si mixano infatti Newcleus, Orbital Jhonny Fiasco, 4 Hero…ecc, e quel che ne esce è sicuramente la parte del lavoro che apprezzo di piu’. Moltissimi pezzi sono datati 1990, un ritorno al passato che non può che farmi piacere. Poi c’e’ un solco particolare, che và dalla traccia 9 alla 12 che mi fà letteralmente impazzire, quì si riesumano From the ghetto di Dread Flimstone del 1990, cantato da pelle d’oca con anima house veramente old school, poi Acid Thunder e I’m in Love di Sha Lor 1989!! Questo tratto và praticamente in loop continuo nel mio lettore cd!! Il tutto splendidamente mixato, per un primo cd veramente da urlo.
Il secondo cd è l’opposto del primo, quì le melodie vanno a farsi benedire a favore delle ritmiche, è infatti molto più vicino al breakbeat, ed a composizioni più Layo&Bushwacka, anche quì i due vanno a ricercare nel passato, come in apertura con Tarenah di Psychedelic research lab del 1993 o con Stasis “Point of no return” sempre 1993 e nel finale con Dance to the music di Sly & The family stone del 1967, totalmente rieditata e stravolta proprio da Layo&Bushwacka, chi conosce l’originale infatti sà che non hanno lasciato neanche una nota al suo posto! In questo cd l’output è decisamente più duro, l’altra faccia della medaglia di questo duo che in quanto ad eclettismo ha classe da vendere. Non riesco a trovare paragoni con il loro primo cd mixato, “Low Life”, forse perchè quì il lavoro è impostato in maniera totalmente diversa. Low Life rappresentava prima di tutto una novità assoluta, era un unico, eccellente, cd e comprendeva un’infinità di stili e generi. In questo lavoro la divisione in stili è stata fatta a monte, per cui ogni paragone per me potrebbe non reggere. Non è certo un lavoro che cambierà il corso della musica, ma offre delle chicche da estasi totale!

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