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Album Reviews /

Kate Simko Lights Out

  • Label / Hello? Repeat
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / May 2011
  • Style / ,
  • Rating /
    7/101
katesimko

Nonostante una solida formazione classica alle spalle con anni di studi di pianoforte, Kate Simko si appassiona presto alla musica elettronica, si trasferisce a Santiago, Cile, dove oltre a proseguire gli studi, intraprende la collaborazione a nome Detalles con Andres Bucci, fratello del più noto Pier, con cui debutta nel 2003 con l’album “Shapes Of Summer”. Più recentemente, in mezzo alle varie collaborazioni in corso, tra cui spicca quella con Tevo Howard, nuove esperienze per lei come autrice di colonne sonore per documentari; un curriculum di tutto rispetto, dunque, prima di arrivare a questo album di esordio in solitudine.

 

“Beneath” introduce l’album in modo misterioso ed elegante, una perla lineare e dimessa posta in apertura che lascia presto spazio a “Flight Into BA”, forse l’episodio meno convincente dell’intero album: stacco brusco, collocazione infelice nella scaletta e la voce diafana di Kevin Knapp fuori contesto. Ci pensa “Mira Vos” a riprendere le fila del discorso e riportare in alto le quotazioni dell’album che restano in alta quota per la restante durata senza grossi cali o scivoloni, “Mira Vos” è minimal dalle precise simmetrie geometriche.

“Monochrome” è un breve intermezzo tra ambient e aperture cinematografiche e anticipa le cose migliori, che arrivano nel finale con “Bikini Atoll”, che mostra struttura ipnotica e revisionismo storico abbinato ad una sensibilità contemporanea, “Cairo”, che emana vibrazioni altrettanto ipnotiche e soprattutto “Had It All”.

La deep house astratta ed eterea di “Had It All” chiude elegantemente l’album con calore e tensione emotiva, certamente uno dei brani migliori in assoluto che dovrebbe fare la differenza all’interno di “Lustre”, il progetto visivo creato insieme all’artista Jeffrey Weeter che Kate presenterà nel tour mondiale che seguirà l’uscita dell’album.

 

“Lights Out” è sostanzialmente un album dalle tinte scure, caratterizzato da un approccio minimal, di ricerca, sicuramente non sterile e non limitato alla pedissequa ripetizione di stereotipi e modelli preconcetti e preconfezionati come se ne sono ascoltati a ripetizione negli ultimi anni. 

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