New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Single Reviews /

Hatcp Awrythmics

  • Label / Enklav.
  • Catalog / ENK019
  • Format / Vinyl
  • Released / 02/2016
  • Style / ,
  • Rating /
    7.5/101
Hatcp - Awrythmics 300x300

Enklav., etichetta italiana nonché collettivo di musica elettronica, è un’entità già familiare a queste pagine in occasione dell’uscita degli EP “Salko” (2013) e “Farewell Is A Bulding” (2015), prodotti rispettivamente dai famigerati Alan Blackdrop e Von Tesla.

L’etichetta si focalizza sull’interazione tra musica e tecnologia e, dal 2012, conta all’attivo ben 19 release senza mai tralasciarne la veste grafica, sempre impeccabile nel suo minimalismo, firmata dal tratto originale e squisito del designer Christian Olofsson. Un marchio di fabbrica inconfondibile quello visivo, che vive in perfetta sintonia con il sonoro.

Quest’ultimo è il riflesso di un livello musicale piuttosto valido, ma che presenta un basso profilo, da definirsi con più identità e convinzione, tipico per un’etichetta che sta muovendo i primi passi nell’affascinante quanto bizzarro panorama musicale. Ma tra le righe del fondatore della label, Dario Tronchin (in arte Chevel) si legge benissimo quale sia la filosofia e l’identità odierna della label.

L’enclave è uno stato autonomo e circoscritto all’interno di un altro territorio. L’analogia con la musica e il concetto di label indipendente è diretto e semplice. Avevo, ho e avrò sempre bisogno di avere controllo e libertà (nei limiti concessi) su quello che rilascio, musicalmente parlando. Senza trasmettere un senso di chiusura. Al contrario, c’è solo una grande voglia di autoaffermazione all’interno dell’immenso e affascinante universo musicale, ma ripeto senza chiusure o convinzioni unilaterali. Si guarda all’esterno, da un occhio “interno”. La label l’ho concepita idealmente nel 2010 o forse anche prima, chi lo sa. Di fatto solo nel 2012 ho cominciato a muovermi.

E da quattro anni le sfide per Enklav. non sono certo mancate. Non da ultima la recentissima release che vede i fratelli Evn e Mudwise, membri attivi della squadra sin dagli esordi, unire le forze sotto un nuovo monicker – Hatcp (pronunciato “hatcap”) – con un sei tracce dal titolo “Awrythmics” (2016). Tutti i pezzi sono stati scritti e registrati nel 2015 e fondono tempi dispari e polimetrie, bassi avvolgenti, sonorità dure e linee melodiche dal chiaro retrogusto hip hop.

Sul lato A una frase ricorrente accompagna la materia che si sta plasmando per mano di tensioni elettriche, scariche repentine e synth corposi. È l’inizio della creazione di un mondo chiamato DO fatto di interferenze, rumori elettrificati che culminano in un grande scoppio. Ben altre le atmosfere di Rolder Lyounger dove rumori sinistri, fruscii, percussioni e rotture stemperano i fermenti della traccia precedente. Una struttura senza controllo che alla fine trova sfogo in Flyer con la quale si torna su ritmiche spezzate, stemperate stavolta da un’apertura sonora di una melodia. Tutti gli elementi percussivi si sviluppano intorno ad essa creando un tripudio di tensioni.

Funfair Scrap”, sul b-side, è una traccia che strizza l’occhio ad un certa estetica hip hop con suoni simili allo “scratch” di un vinile. Bassi ovattati e una melodia malinconica sono intervallati da un battito sommesso. Simil rivela un ritmo coinvolgente sin dai primi secondi, interrotto da elementi sinistri, intrusivi e pause rigeneranti, in cui la potenza sonora spinge con tutta la sua magnifica interezza di spasimi elettrici e vibrazioni.

La concentrazione di questa pressione determina l’esplosione finale di Sanslenez, una traccia techno progressive spasmodica, in un crescendo di suoni e ritmi dotati di profondità. Perfetta battuta finale per una composizione che come quella di Awrythmics, viaggia su un binario ricco di influenze e stili diversi, specchio della duplicità di anime che la compongono. La direzione? Le derive più estreme dell’electro.