New York
Chicago
Detroit
Den Haag
Greatest Pills /

Norken Soul Static Bureau

  • Label / Beau Monde
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 1999
  • Style /
  • Rating /
    10/101
Norken - Soul Static Bureau
Lee Norris è una divinità, su questo non ci sono dubbi. Un interprete acuto, un burattinaio della mente, uno che: «Non mi interessa far ballare la gente, mi interessa piuttosto farla pensare».

Lee Norris viene da Manchester, esce allo scoperto in una tempestosa notte di metà anni ’90 per raccontare delle storie firmandosi Metamatics, dapprima insieme al suo amico e collega Dominic Kennedy poi proseguendo in solitaria, scelta che poi avrebbe rivelato un intimità fatta di sentimento puro, ragion primaria del suo timbro sonoro.

Le coordinate sono già note, l’Europa vive un fermento creativo unico ed irripetibile, in ogni dove è palpabile questo sincero interesse verso nuove forme di comunicazione. La Techno è ormai materia infetta, si sperimentano soluzioni sempre nuove e diverse tra loro, una mole di musica che produrrà capolavori ed autentiche disgrazie musicali, ma nella consapevolezza della sincerità del prodotto, anche questi ultimi vanno trattati con il massimo rispetto.

Metamatics brilla fin da subito, ponendosi come un alternativa solida e misteriosa che per certi versi abbatte i colossi inglesi come Black Dog, B12 e gli adepti Warpiani. Rivelandosi con un suono introspettivo e sotterraneo fatto di programmazione ritmica intricatissima, vorticose linee di basso rubate al deep funk più ispirato ed una coltre nera che sarà poi il DNA di tutto il Norris pensiero.

Quel che più lo faceva sentire a casa infatti, era produrre pads ambientali caldi, spessi ed infiniti, dei manti di cachemire che avvolgevano tutto attutendo ogni spigolo, creando curve armoniose anche quando il ritmo diventava un inferno di intrecci e toni aspri, o quando le bassline penetravano così in profondità da creare scompensi psicologici anche gravi.

Mancava qualcosa, Norris oltre ad essere un fottuto genio voleva che la sua musica fosse recepita in maniera chiara da quante più persone ed i funambolismi della sua prima creatura non potevano certo subire una brusca frenata.
Nacque il progetto Norken, doveva avere un animo soul ed un testo scorrevole. Così fu.

Soul Static Bureau vidde i natali nel 1999 sotto l’ala protettiva della Beau Monde, etichetta dello stesso Norris adibita a piattaforma di lancio di progetti ultra-comunicativi di oscuri personaggi che in vari modi hanno lasciato segni profondi. Uno su tutti Scott Edward (musicista del quale ci occuperemo presto).
Un disco estremo in fatto di melodia, uno degli esempi di techno-soul più riusciti di sempre che svelano in ogni secondo la totale estasi creativa del produttore che più di tutti è riuscito a rendere così palpabile l’accostamento di atmosfere ambient a strutture 4/4, qualcosa che sancisce uno scatto in avanti agli esperimenti di pionieri come Pete Namlock, Biosphere, As One, John Beltran ed altri ancora.

Tutto avviene al di sopra dei magici tappeti analogici stesi dal nostro, in un’avvicendarsi di 808 cariche di grooves e delicate note di piano, incrociando Detroit in più step, collocandosi in quella zona di dance mentale proposta in quei tempi dall’ispiratissimo Carl Craig, fino a farsi materia in un momento epocale come “Southern Soul” una scrittura epica sospesa nel tempo, un battito cavernoso avvolto da nebbie e synth infuocati, una verità rivelata in un ritmo finalmente regolare.

Soul Static Bureau è un disco techno capace di farvi guardare dentro, dal primo all’ultimo brano, immersi in un vortice che non molla la presa. La vostra anima sorretta dai bassi ed il cuore in piena di note.