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Greatest Pills /

Mental Overdrive Plugged

  • Label / Love OD Communications
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / 1995
  • Style /
  • Rating /
    10/101
Mental Overdrive - Plugged
Tromsø, costa settentrionale della Norvegia, solo chi ha portato il suo corpo così a nord può capire quel senso di isolata, lussureggiante bellezza caratterizzata da una forte contrapposizione stagionale, data in primis dal freddo e dal buio, poi contrapposta ai colori vivi, pieni, fiammanti.
Oltre questo, c’è anche la magia, quell’iridescente fascio invernale che assume i toni della meraviglia: l’aurora boreale.

“Per Martinsen” nasce e vive proprio qui.
Tromsø riesce anche ad essere anche un luogo estremamente creativo, questo perché innanzitutto è un polo universitario popolato di giovani provenienti da molti piccoli agglomerati urbani nei quali ognuno ha abbandonato le proprie speranze, poi perché i colori naturali, il mare, il gelo ed il tepore estivo riescono in ogni momento dell’anno a risvegliare sensazioni non replicabili in altri luoghi.

Sin da subito la sua attenzione è per il suono techno, una mente calibrata che disegna strutture forti e decise, autentici elementi di rottura in un contesto paesaggistico che è l’emblema della calma oltre ogni misura.
La R&S si fa subito avanti, siamo nel 1990, un lasso di tempo ancora lontano da ogni forma di comunicazione immediata, tutto si svolgeva con le tradizionali procedure postali, tra lettere scritte a mano, cd masterizzati e tempi biblici.
Soprattutto, se volevi sapere cosa stava avvenendo altrove, avevi bisogno di acquistare i dischi, non c’era altro mezzo, non c’era immediatezza in nulla, figuriamoci in ipotetico collegamento tra Detroit e Tromsø.

Ed è proprio questo fattore che agli arbori ha permesso alla scena europea di svilupparsi seguendo una traiettoria personale legata maggiormente alla new beat ed a geometrie ruvide ed angolari tipiche della provenienza kraftwerkiana. A mancare dalle nostre parti era sicuramente l’anima soul e funk, quel suono nero che in un futuro non troppo lontano abbiamo poi metabolizzato.
I primi 3 EP targati Mental Overdrive (questo il moniker di maggior successo di Martinsen) sono appunto un’agglomerato di cattivèria e voglia di evadere tipici della rabbia giovanile, brani techno con piglio industriale che sono stati la conseguenza diretta dell’EBM tedesca e della New Beat belga, caratterizzati da una dinamica progressiva e demolitrice che porta con se il metallo ed i chitarroni elettrici enfatizzati fino all’eccesso.

Passano gli anni, le collaborazioni, qualche viaggio, giusto il tempo di metter a fuoco nuovi stimoli, nuove pulsioni ed arriviamo al 1995 anno in cui viene pubblicato il primo, fondamentale album targato Mental Overdrive: Plugged.
Segnerà la nascita della Love OD Communications, sua personale label e il ricongiungimento con la città che ha dato i natali alla techno.

La caratteristica che più di tutte ci ha sedotti di quest’album, è il fatto che oltre a presentare una forma di techno che potesse rappresentare una nuova via, non perde quei tratti che sono serviti a formarlo e che hanno fatto brillare le sue prime produzioni, fornendo anzi una sorta d’integrazione tra la scuola europea e quella americana come pochi altri hanno saputo miscelare.

Plugged è un disco fortemente europeo nei tagli, nella fredda violenza, in quelle soluzioni ritmiche così ben organizzate ma contiene un arma nuova, il calore. Mental Overdrive si impegna a fondo in questo esperimento che lo porta così a far considerare la sua musica come techno nel suo senso più ampio ed aperto a contaminazioni.
I grooves assumono una doppia fisionomia divisa tra melodia e brutalità, per la prima volta in una sua composizione è udibile un dolce suono di piano (Piano, non proprio una gran fantasia) in puro stile house poi subito reciso da una serie di tagli e brusche incursioni.

Sono presenti tutti i tratti tipici della corrente europea più impegnata (Black Dog, Norken, B12) specialmente in quel lunatico anfratto che è “Please Hold On” e nelle pieghe acidiche di “Jaz”, un grandissimo brano dove bassline e batteria elettronica flirtano in una jam astratta di gran classe.

“Moves” raccoglie l’illuminata intuizione di “Jaz” per avventurarsi in territori psichedelici disturbati che sono il piacere assoluto di ogni ascoltatore attento.

In chiusura una registrazione live di  “Please Hold On” con la voce di Anneli Drecker, vera reinterpretazione “cassa dritta” di quello che possiamo considerare un suo classico e che ha dato poi il via al progetto Unplugged, pubblicato un anno dopo come version live di questo incredibile album che rappresenta l’Europa consacrandone l’importanza agli occhi del mondo.