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Album Reviews /

VA Ze Records + Zevolution

  • Label / Strut
  • Catalog /
  • Format /
  • Released / Nov 09
  • Style / , ,
  • Rating /
    8/101
Zevolution

Ze 30 Ze records 1979-2009

Doppio lavoro di mastodontica portata sul catalogo della Ze Records, storica label newyorkese che tra il finire degli anni ’70 e per tutti gli ’80 ha dettato mode e modi in quelle che erano le tendenze della grande mela. Dalla disco lunare e stralunata di brani come “Tell me that I’m Dreaming” dei Was(Not was) o “Deputy of love” della Don Armando Second Avenue Band, alla new wave dai toni darkeggianti di “Things falla apart” di Cristina. O ancora la grandissima fuga notturna di Lizzy Mecier Descloux con “Hard-Boiled Babie”, forse una delle interpretazioni più sincere del sottosuolo della grande mela.

Immancabile la presenza di Kid Kreole con i suoi The Coconuts, qui mixati nientemeno che dal sacerdote Levan che mette il punto su Something wrong in paradise. Ancora fortemente rappresentativo il galattico synth di French Boys dei Garcons, vero monumento al post disco in chiave punk funk, qualcosa che ha poi fatto la fortuna di molte label nell’attuale mercato discografico.
Una grande raccolta per poter conoscere una delle etichette più rappresentative dell’evoluzione musicale del suono nativo di New York.

Zevolution Ze records Re-Edited

Uscito a distanza di poco tempo questo secondo disco con una serie di re edit di brani della Ze records operati da nomi di primissimo piano del panorama nu-disco, dagli Idjut Boys a Todd Terjie fino ad arrivare a Greg Wilson o ancora Social Disco Club e Soul Mekanik.
Brani aggiungi di partiture elettroniche, tagli e loop al fine di proiettarli in una dimensione cosmica di ultima generazione.

Bellissimo il lavoro di Social Disco Club su “Cowboys & Gangsters” di Gichy Dan’s Beachwood n.9, ed anche la versione tutta basso sincopato e synth acidulo di Fat Camp su “No Turn Red” di David Gamson. Rub’Tug trasporta direttamente nello spazio “Bustin Out” dei Material insieme a Nona Hendrix ed ancora Greg Wilson in disco mattanza su “Tell me that I’m Dreaming”.

Alcune cose potevano tranquillamente essere tralasciate, ma la portata di questo recupero e della successiva rilettura è pur sempre qualcosa d’importante.

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